Esistono quelle serie che ti piacciono da subito e già dalle prime immagini ti ispirano per la musica, per la fotografia, per gli interpreti o, nel caso di questo c-drama, per la storia così particolare, inusuale, accattivante, grazie ad un espediente narrativo che cattura l’attenzione da subito, quasi un racconto nel racconto, frammenti di puzzle di narrazione che la protagonista, una scrittrice in crisi creativa, lascia sfuggire come dai meandri del suo inconscio per raccogliere degli elementi importanti che appartengono alla sua stessa vita e che, tramite essi, è permesso allo spettatore e allo stesso protagonista maschile, di capire la storia della scrittrice.
Per me è stato il drama di questa estate perché, a causa di un periodo un po’ impegnativo, riuscivo a guardare quasi solo un episodio a sera, ma in questo modo, centellinando ogni momento, ho gustato maggiormente questi atipici fabula e intreccio, questi piani temporali un po’ mischiati e alternati, simbolo di una mente creativa, quale quella della protagonista, che da una parte soffre di sindrome da pagina bianca e dall’altra nasconde una matassa ingarbugliata di emozioni e sentimenti che non riesce a fare emergere.
Wang Pu Tao (la bravissima cantante e attrice, Fei) è una scrittrice di romanzi best seller che dovrebbe inviare la bozza dell’ultimo manoscritto al suo editore, ma è quasi irreperibile, la giovane donna è uno spirito inquieto, impulsiva, scontrosa e irriverente e nessuno riesce a capire dove possa essersi nascosta e perché non voglia mettersi in contatto con gli editor.
Quando il giovane Feng Tian Lan ( che ha il volto dolce e malinconico di Wei Zhe Ming) si presenta per un colloquio presso la casa editrice, il direttore lo sceglie subito come stagista editor junior e gli affida il compito ingrato di contattare Wang Pu Tao e di convincerla a consegnare la bozza del nuovo romanzo. Il giovane, ignaro dell’ardua impresa, ma felice di essere stato scelto per questo suo primo importante ruolo lavorativo, accetta immediatamente. Feng Tian Lan ha un cuore gentile, anzi è anche parecchio ingenuo ed è incapace di dire di no, non riesce a rifiutare, è sempre stato così, fin da bambino, quando i suoi coetanei sfruttavano questa sua indole mite e cortese a loro vantaggio. Una cosa, però, lo ha sempre contraddistinto, il suo amore per la lettura e il suo sogno un giorno di entrare a far parte dell’editoria, per cui, vive questa occasione come una possibilità e una fortuna che capita una sola volta nella vita.
Il povero ragazzo, però, fin da subito, si scontra con il carattere aspro e dispettoso della scrittrice che non si fa trovare e che gli rende difficile il lavoro già dal primo tentativo di contatto, se poi si aggiungono anche delle fatture non pagate, tutto diventa ancora più complesso. Quando, finalmente, Wan Pu Tao sembra aprire uno spiraglio di collaborazione, Feng Tian Lan si ritrova a dover acconsentire all’ennesimo capriccio della ragazza, la richiesta di essere accompagnata a casa. Peccato che il giovane è ancora una volta ignaro di ciò che lo attende, cioè un vero e proprio viaggio on the road per raggiungere il paese natale di Wang Pu Tao, un viaggio che li porterà lontani e che durerà giorni.
Lungo il viaggio si dipanano, fuori dal finestrino dell’auto, luoghi e panorami meravigliosi, che cambiano e via via abbracciano le luci estive, così come i fiori, gli alberi e il suono delle onde del mare lontano; in auto, invece, nonostante Feng Tian Lan chieda costantemente alla scrittrice la bozza del manoscritto, la ragazza sembra prendersi gioco di lui perdendosi con divagazioni e variazioni sul tema, aprendo la storia ad altre storie, tramite i suoi racconti.
Da qui in poi il drama diventa ancora più interessante, ogni racconto di Wan Pu Tao è quasi una storia a sé, dal melodramma al noir, dall’horror alla storia intimista, ogni racconto, però, è intriso dei sentimenti della ragazza, si avverte la paura, la gelosia, il timore a non riuscire ad andare avanti e a reggere il confronto con la società, la morte, la felicità tradita e la profonda tristezza che, forse, abita nel cuore della giovane.
Mentre il viaggio continua e i racconti si alternano regalando delle storie incredibili e sorprendenti di generi narrativi differenti, Feng Tian Lan, dotato di empatia e di generosità, avverte una certa vicinanza con la scrittrice, con quella patina di sofferenza mascherata da scetticismo e diffidenza, ma non è facile entrare nel cuore di Wan Pu Tao e neanche guadagnare la sua fiducia.
Per più di metà del drama lo spettatore guarda la storia dagli occhi del protagonista, poi, quasi distrattamente, riesce ad avvicinarsi alla scrittrice, soprattutto grazie ai suoi racconti e inizia a provare le sue stesse emozioni e a capire che l’angoscia, il panico e il suo modo di affrontare la vita è infinito come una notte buia, quella del suo inconscio, quella dei suoi racconti che percepiscono l’oscurità dell’anima.
“Che scelte facciamo quando incontriamo delle persone gentili? “, questa è, però, la domanda che si pone Wan Pu Tao quando inizia ad affezionarsi al suo giovane editor così differente da altre persone incontrate prima.
La storia dei due protagonisti è molto bella e il loro sentimento si trasforma presto in qualcosa di importante:
“Ripensando a questo viaggio, siamo partiti dall’incomprensione reciproca per avvicinarci gradualmente l’uno all’altra. Mi sono innamorato della sua vita”.
Mentre il ragazzo riesce a manifestare in modo chiaro e semplice le sue emozioni, per la scrittrice tutto diventa più complesso, in fuga dal mondo, da qualcuno o da se stessa, in preparazione a combattere dei vecchi fantasmi che la angosciano, ma il valore della narrazione in questa serie è fondamentale e ci fa perdere tra finzione e realtà, tra speranza e apparenza, rendendo la trama sorprendente fino alla fine, nella risoluzione di alcuni arcani nascosti all’interno della trama stessa e dei racconti narrati lungo il viaggio.
“My Marvellous Fable” è un drama particolare che, oltre a generi ed espedienti narrativi differenti, presenta anche tematiche attuali mascherate con abilità e delicatezza all’interno della narrazione: il superamento del lutto, le crisi emotive, la malattia, gli abusi e i maltrattamenti e questo a mio avviso ha impreziosito ancora di più la serie.
L’ultima parola, però, la lascio al protagonista con la sua riflessione finale che richiama tutti i suoi valori, la sua costanza, oltre ad un sentimento puro che si apprezza da subito:
“Ho scoperto che, in questo destino inaspettato, ogni persona, ogni storia, ha una propria direzione e un proprio significato. Io non ho fatto nulla, l’ho solo incontrata”.
Grazia
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