Per conoscere bene uno scrittore e il suo mondo letterario è necessario capire il periodo in cui è vissuto e immergersi nella sua produzione narrativa.
Ichiyō Higuchi è una delle figure femminili più rappresentative della letteratura giapponese e nel 2004 il suo volto è stato scelto per apparire nelle banconote da 5000 yen, la seconda donna nella storia del Paese ad apparire in una banconota, la prima era stata appena quattro anni prima, nel 2000 ed era Murasaki Shikibu. Ichiyō Higuchi (il cui vero nome era Natsuko Higuchi), nacque a Tokyo il 2 maggio del 1872, ma la sua famiglia si trasferì nella capitale dopo aver vissuto per alcuni anni in una comunità agricola di Yamanashi, il padre cominciò a lavorare per il governo come pubblico funzionario, mentre lei iniziò proprio con l’approvazione del padre, amante della letteratura e della poesia, a studiare poesia classica in una scuola privata. In questi anni la ragazza non riuscì a integrarsi bene e a socializzare con i compagni che provenivano tutti da ceti sociali altolocati.
A quindici anni iniziò a scrivere un diario che continuò con costanza fino alla fine della sua vita, nel diario abbandonava i suoi pensieri, le sue preoccupazioni, le speranze future, grazie al diario esercitò quella che era la sua innata propensione alla scrittura e alla narrativa.
La vita della scrittrice fu presto colpita da alcuni pesanti lutti, il padre e il fratello morirono di tubercolosi lasciando Ichiyō Higuchi, la madre e la sorella minore da sole in condizioni disperate, cercando di barcamenarsi con lavori di cucito e pulizie. Nel 1892, credendo di poter aprire una nuova strada per il sostentamento economico della propria famiglia, Ichiyō Higuchi intraprese la carriera professionale di scrittrice. Le sue prime opere furono dei racconti brevi, stile narrativo prediletto, ma erano ancora influenzati dalla poesia classica del periodo Heian e in più le trame erano ancora molto esili. L’anno prima, nel 1891 aveva conosciuto Tosui Nakarai, colui che sarebbe stato il suo mentore e che la aiutò ad entrare in contatto con gli editori. Ichiyō Higuchi si innamorò di lui, ma Tosui Nakarai non ricambiò mai i suoi sentimenti, per lui era solo una sorella minore.
Pian piano le trame dei racconti della scrittrice diventarono più complesse e la sua capacità narrativa spiccò nelle produzioni seguenti facendo riconoscere il proprio talento letterario.
Nel frattempo, nel 1893 i problemi finanziari e di salute di famiglia costrinsero le tre donne a lasciare la loro casa e a traslocare in un quartiere povero dove aprirono per poco tempo una cartoleria che fallì dopo poco. La loro nuova abitazione si trovava a pochi minuti dal quartiere a luci rosse di Tokyo e fu proprio qui che Ichiyō Higuchi prese spunto per le sue ultime opere, la sua sensibilità la portò a capire la sofferenza delle povere donne costrette ad una vita di privazioni e sfruttamenti, la condizione sociale che portava a scelte e a ribaltamenti esistenziali, la povertà nel senso di abbandono e di ingiustizia.
In questo periodo viene alla luce un piccolo gioiello come il racconto “Acque torbide” che presenta una perfetta descrizione degli strati più umili della società, le case di piacere ai margini della città dove le ragazze reprimevano la propria giovinezza e i propri sogni e soffocavano la loro libertà e spesso la vita.
La vita letteraria di Tokyo si accorse del talento della ragazza, ma le condizioni di salute della scrittrice andarono presto a peggiorare, infatti, come il padre e il fratello si ammalò di tubercolosi e morì nel 1896 a soli 24 anni.
Oggi Ichiyō Higuchi è considerata una delle maggiori esponenti della letteratura femminile in Giappone, lo stile classico della sua scrittura non fu mai influenzato dal modello occidentale, la delicatezza con la quale descrisse l’universo femminile e gli ambienti degradati l’hanno eletta come rappresentante delle donne che lottano contro discriminazioni sessuali e sociali.
Grazia
