Gu Pil-su: “Vieni ricompensato per aver fatto una buona azione. Vedere i clienti che venivano al ristorante mi ha fatto pensare. Dicono che il mondo sia un posto difficile, ma credo che al mondo ci siano molte più persone gentili”.
Cheon Man-geum: “Sei circondato da persone gentili, Pil-su, perché sei uno di loro.”
“Never Give Up” è un inno alla gentilezza, quella che non fa mai notizia, ma che in apparente silenzio riesce anche ad ottenere i miracoli. Un k-drama che consiglio con tutto il cuore perché un toccasana, una ventata di ottimismo, un vero comfort drama nei momenti in cui ci sembra di non riuscire a farcela, di perdere la speranza, perché ciò che conta realmente è “non arrendersi mai”.
Se per Schopenaur la gentilezza era ciò che è il calore per la cera, per il protagonista di questa serie, Gu Pil-su (interpretato dal bravissimo Kwak Do-won, “Steel Rain“), un personaggio che sembra essere uscito da un film di Frank Capra, la gentilezza è un dono, capace di migliorare la giornata delle persone accanto a sé, di spronare a fare sempre meglio, di vivere la vita assaporando ogni piccolo momento senza mai accelerare un risultato, ma coltivando la pazienza dell’attesa.
Gu Pil-su, un uomo di mezza età, ex campione di lotta tradizionale, terminata la carriera sportiva, ha praticato diversi lavori e ormai da anni ha impiantato una piccola attività, un ristorante di pollo fritto con il quale sbarca il lunario, tra mille difficoltà, cercando di contribuire assieme alla moglie Nam Seong-Mi (Han Go-eun) alle spese della famiglia e a quelle scolastiche del figlio adolescente Gu Jun-pyo (Jung Dong-won).
Un giorno, Pil-su viene sfrattato da casa e, nella disperata ricerca di trovare una nuova abitazione, incontra una anziana signora che gli propone di andare a vivere, insieme alla famiglia, nella sua grande casa dove potrà poi decidere come sistemarsi. Non avendo molte proposte o possibilità di scelta, Pil-su si trasferisce a casa della signora insieme alla moglie e al figlio. Da subito la vita in quella casa molto lussuosa ed elegante sembra strana ai tre nuovi abitanti, così come la padrona di casa che invita loro a girare dappertutto nella abitazione tranne che in cantina, suscitando curiosità, ma anche una certa ansia.
La vita di Pil-su, persona genuina, semplice, mai arrogante o presupponente, è destinata ad incrociare la vita di Jung Suk (Yoon Doo-joon, leader della band “Highlight” e visto in “Radio Romance”), giovane imprenditore e sviluppatore di software che si trova in pochi giorni sul lastrico dopo che il padre viene incarcerato per bancarotta e dopo che il suo miglior amico gli ha rubato le idee per lo sviluppo di una start-up con la possibilità di essere finanziata da una grande società.
Pil-su, per una strana sequenza di coincidenze, conosce Jung Suk prima di ritrovarlo come coinquilino a casa della anziana signora dove ha affittato una stanza e dove cerca di convincere la signora a finanziare una sua futura attività.
Come mai l’anziana Cheon Man-geum (Park Won-Suk, “Coffee Prince”), la padrona di casa, ha affittato loro la sua casa e perché è sempre così circospetta da tutto e tutti? Nasconde qualche segreto?
Dopo una prima serie di battibecchi e litigi, Pil-su e Jung Suk diventano amici, prima per scoprire il segreto di Man-geum, poi perché il ragazzo vorrebbe ritornare sulla scena tecnologica, dopo la delusione cocente che ha subito dal suo ex amico e collega, che gli ha rubato le idee. Pil-su decide quindi di essere il direttore della start up impiantata da Jung Suk che nel frattempo ha trovato due nuovi collaboratori, la grafica Oh Seul-ki (Jeong Da-eun, “Mystic Pop Up Bar”) e il programmatore Jung.
Grazie alle idee stralunate e stravaganti di Pil-su, Jung suk e i suoi due collaboratori iniziano a far conoscere la loro nuova app VICINO 24 nel panorama tecnologico, prima aprendo la “sala dei ricordi”, uno spazio dove coloro che scaricano la app possono condividere i loro ricordi anche ricercando fotografie, persone ed emozioni dimenticate, come nel caso dei Mondiali del 2002, scene di flashback esilaranti all’interno del drama, poi via via, aprendo nuove sale destinate a scambi, amicizia, una vera app lifestyle.
VICINO 24 riesce ad andare avanti nella selezione del concorso delle app più promettenti dell’anno con la possibilità di essere finanziata e, in questo cammino, Jung Suk rincontra anche l’ex collega che gli aveva rubato in precedenza le idee, grazie, però, all’aiuto di Pil-su, che, oltre ad essersi “autoeletto” direttore delle relazioni di Vicino 24, è anche il vero e proprio life coach della squadra, il coraggio e la tenacia non mancano mai.
Molte le tematiche trattate in questa storia straordinaria, a partire proprio dalle relazioni e dal rispetto generazionale, Pil-su e Jung suk che spesso si scambiano frecciatine e battute sulla differenza di età e di generazione, l’anziana Cheon Man-geum che scopriremo che nella vita è stata una strozzina e che adesso vorrebbe rimediare e avere una seconda possibilità che vede proprio nei suoi coinquilini, nella splendida e giovane vivacità intellettiva di Jung suk, nel gentile e genuino approcciarsi alla vita di Pil-su, nella dolcezza di un nipote mancato come Jun-pyo e nel ritrovare in Seong-Mi la cura e la premura di una figlia.
Coltivare i propri sogni al di là dell’età, della differenza sociale, del proprio passato, questa è una delle telematiche più importanti del drama che ho apprezzato moltissimo.
La passione nel coltivare i propri sogni vista dell’ottica del giovanissimo Jung-pyo che testa il proprio talento come rapper e compositore, Seong-Mi che ha accantonato i suoi sogni nell’ambito letterario e che rincontra un vecchio compagno di università, Hwang Eun-ho ( Kim Tae-hun, “Romance is a Bonus Book“, “Navillera“) da sempre innamorato di lei, ma, dopo un momento di confusione ritroverà la propria strada e gli affetti più cari, Pil-su e Jung suk che, dopo l’incontro dei talenti delle start up più significative, si scambiano delle riflessioni sulle idee, sul lavoro dei giovani e sulle possibilità che spesso vengono loro negate:
“Sono stati tutti fantastici. Se ottenessero tutti degli investimenti spiccherebbero il volo come razzi”.
“Più che razzi, li paragonerei ad aquiloni. Puoi avere l’aquilone più bello del mondo, ma serve qualcuno che lo alzi per farlo volare in alto”.
Discorso a parte è quello relativo all’app VICINO 24, personalmente non ho molta preparazione in merito, ma il pensare ad una app testata in un quartiere e che prova a reintrodurre il tradizionale scambio di prestazioni lavorative con l’intento di aiutare il quartiere stesso, le piccole imprese, fornire scambi di ricordi, annunci, mercati dell’usato, attività di club e uno spazio per mettere a disposizione il proprio talento, mi ha davvero incuriosita. In questo drama ho apprezzato molto il principio di sussidiarietà che viene presentato nei piccoli gesti, in quell’aiuto che cambia la situazione di una famiglia o di un padre disperato rimasto solo con un bambino, o il semplice scambio di esperienze che fanno crescere in meglio anche la più piccola attività.
“Never Give Up” è una piccola storia che scalda davvero il cuore, una storia semplice, di persone ordinarie, una storia che è come una carezza, perché non è mai troppo tardi per essere giovani nel cuore e nell’affrontare la vita come Pil-su, con sincero spirito di ottimismo che si espande piacevolmente a tutti coloro che gli sono vicini, con la sensibilità di Jung suk che nasconde i suoi momenti di tenerezza in un sorriso accennato e timido e con il motto che ci terrà compagnia fino alla fine della visione, quando il protagonista chiude la porta del suo piccolo ristorante di pollo fritto ed esclama: “Ottimo lavoro!”, quello che dovremmo dire a noi stessi, sempre, a fine giornata.
Memoru Grace

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