Ci sono dei momenti nella vita in cui ci sentiamo di non appartenere a questo mondo, a quello che gli altri vogliono vedere da noi, alle alte aspettative delle persone a cui teniamo, a quell’idea che noi vorremmo dare agli altri, alla ricerca infinita della perfezione, oppure esistono semplicemente alcuni momenti nella vita di ognuno di noi in cui riusciamo a percepire il senso di vuoto e di buio che ci impedisce di toccare il contorno degli oggetti e ci fa perdere il senso di equilibrio, la sensazione tattile, ci ritroviamo con un groppo in gola, incapaci di respirare.
“Seasons of Blossom” tocca un argomento molto forte e difficile da affrontare, ma lo tratteggia con una delicatezza incredibile, nella ricostruzione delle sensazioni, delle emozioni, delle percezioni dei personaggi, in un momento difficile della crescita, l’adolescenza. Attenzione, però, perché non si tratta di una serie dove la tematica unica è l’adolescenza, la tematica principale è quella della vita con le difficoltà e le prove che ci riserva ogni giorno e la struttura narrativa, infatti, è divisa in due spazi temporali, quello del passato e quello del presente, anche se, in questa recensione, ho voluto dividere la trama in stagione del passato, stagione del presente e stagione dei ricordi, una stagione che va a propendere per una speranza futura, sistemando nel presente ciò che si può rimediare, senza dimenticare quel che abbiamo compreso dal passato e, soprattutto, senza rinnegare il passato stesso e i ricordi.
LA STAGIONE DEL PASSATO – Ciò che poteva essere
Quando pensiamo al passato gli attribuiamo spesso delle colpe o incolpiamo noi stessi per non aver fatto abbastanza o perché abbiamo preso determinate decisioni di cui abbiamo pagato le conseguenze nel futuro.
Ha So Mang (So Ju Yeon, “Dr. Romantic 2”, “ Lovestruck in the City”) è una studentessa del Liceo Seoyeon, timida, riservata che non riesce facilmente a fare amicizia con i suoi coetanei e, da appassionata di pittura e disegno, si rifugia spesso nel laboratorio di arte, quando non c’è nessuno, solo per trovare un angolo tutto per sé, non essere costretta alla socialità, ma nascondersi nei suoi sogni in un mondo pieno di tempere e colori, non teme la solitudine, ma cerca di isolare il suo talento per ritrovare se stessa. Un giorno, mentre So Mang è impegnata in un’opera artistica, entra furtivamente in laboratorio Lee Ha Min (Seo Ji-hoon, “Meow, ragazzo segreto”), uno dei ragazzi più apprezzati del liceo, capoclasse, gentile e affabile con tutti e ispirazione per i suoi compagni che tentano di imitarlo e di aspirare ai suoi voti che con tanto impegno raccoglie meritatamente per entrare presto alla facoltà di medicina. Nell’ aula di arte, però, So Mang non riconosce lo stesso Ha Min visto tutti i giorni a scuola, che forse non si è mai accorto di lei nemmeno come compagna di classe, non sa il suo nome, appartiene ad una élite a cui So Mang è timorosa anche solo a pensare. Ha Min è diverso, non è la stessa persona che vede tutti i giorni, è una persona stanca di indossare la maschera che tutti conoscono. In quel laboratorio mostra qualcosa di sé che gli altri non hanno mai visto in lui, la passione per l’arte, una passione in comune per entrambi i ragazzi che li farà avvicinare e innamorare e, anche se le persone ignoreranno la loro relazione, i due ragazzi scopriranno che correre insieme in un giorno di pioggia può abbattere il muro della malinconia e della tristezza.
Ha Min, però, ha in sé un lato oscuro, un lato che nessuno conosce perché il ragazzo lo riesce a camuffare e a nascondere agli occhi delle persone. Ha Min soffre del male di vivere.
“L’estate a volte mi fa sentire come se affogassi”, confida un giorno a So Mang.
Presto i due ragazzi per una serie di circostanze, decisioni e scelte di altri saranno costretti ad allontanarsi e tutto ciò allargherà la faglia nel cuore di Ha Min che, una volta che aveva conosciuto la possibilità di ritrovare se stesso, dovrà rinnegarla per continuare ad essere quello che gli altri si aspettano da lui, ma stavolta riuscire a tenere il ritmo non sarà semplice e verrà inghiottito da un vortice di dolore e senso di abbandono.
LA STAGIONE DEL PRESENTE – La speranza di migliorare
“Continuo a tornare a quel tempo. Se potessi rivederti, questa volta non lascerei andare la tua mano”, pensa So Mang quando anni dopo torna al liceo Seoyeon come insegnante tirocinante. Con So Mang sono tornati i ricordi che per altri sono sfumati e vedere nel corridoio Lee Jae Min (Kim Min Kyu) che sorprendentemente somiglia ad Ha Min la fa sobbalzare. Jae Min è un ragazzo gentile, sorridente, ma sembra serbare nel suo cuore un dolore che anche lui non riesce ad esprimere, forse per questo So Mang trova tanta somiglianza tra i due ragazzi. Tra i corridoi del liceo si incrociano le storie di altri ragazzi, Yoon Bo Min (Kang Hye Won) studentessa modello, capoclasse, sempre con la testa sulle spalle, una ragazza riflessiva e impegnata a scuola e nelle attività culturali e sportive. Kan Sun Hee (Oh Yoo Jin), amica di Bo Min, sempre pronta ad aiutare l’amica e chiunque si trovi difficoltà, amica d’infanzia di Jae Min per il quale prova un affetto che crede non sia corrisposto e Choi Jin Young (Yoon Hyun Soo), nerd, appassionato campione di videogiochi, dal carattere schivo che si ritroverà a collaborare con Bo Min in un accordo segreto.
La vita dei ragazzi del liceo Seoyeon nella stagione presente non è priva di difficoltà, le loro storie ci faranno pensare, ma ci regaleranno anche un sorriso come segno di speranza per il futuro. La stessa So Mang scoprirà grazie a Jae Min alcune verità che cercava.
LA STAGIONE DEI RICORDI – Recuperare il tempo insieme in una dimensione onirica
“In quel momento una sciocca speranza mi attraversò la mente. Nel posto in cui custodivamo i nostri ricordi, potevi esserci tu ad aspettarmi”.
Penso che una delle cose più difficili da fare nella propria vita sia proprio perdonare se stessi, soprattutto se ci sentiamo in colpa per qualcosa o per non aver fatto abbastanza per qualcuno. So Mang sceglie di fare il tirocinio nel suo vecchio liceo per recuperare quel tempo perduto che non ha potuto trascorrere con Ha Min che, nell’ estate seguente il loro incontro, si è tolto la vita, quella vita invidiata da tutti, ma che in un attimo di crollo emotivo, di cui si erano accorti in molti, era stata disprezzata, calpestata e abbandonata. Ha Min che aveva allontanato So Mang, quasi per non farla inghiottire dal suo stesso male di vivere, ma che forse era andato a cercarla nelle ultime ore della sua vita in quel tentativo di raggiungere la sua unica luce, quell’ isola di speranza che aveva letto il suo io più intimo e che lo aveva compreso senza chiedere spiegazioni. Eppure, un messaggio non letto, una chiamata senza risposta, un ritardo normale, può trascinare con sé un dolore infinito e un atto estremo nell’ oscurità dell’anima.
Un amore che nasce e continua nel tempo, che per la protagonista non smetterà mai di esistere e che, in una dimensione onirica, riuscirà a rincontrare e a chiedergli: “Ti sei mai pentito?”. Un contatto che serve a So Mang per perdonare se stessa, per far sì che il ricordo di Ha Min non sparisca, per rielaborare il lutto e per trovare la forza di continuare.
Alcuni la chiamano depressione, per altri è male di vivere e, anche se non vi si soffre quotidianamente, ognuno di noi ha avuto almeno un episodio nella propria vita e non serve vergognarsene, serve accettare se stessi, ritrovare la forza, non rinnegare i propri sogni e trovare una persona cara disposta a correre con te sotto la pioggia, dopo una giornata calda d’estate che ci ha travolti di spossatezza infinita.
Tratto da un webtoon, “Seasons of Blossom” è una storia commovente, intimista, dolorosa, una storia di crescita che vi catturerà e che per alcuni tocchi mi ha ricordato “L’attimo fuggente”. Consigliatissimo!
Memoru Grace

4 pensieri riguardo “Seasons of Blossom”