Silent – Le parole in un mondo senza suono

Quanto sono importanti le parole? A cosa servono? Il suono delle parole ci proietta in un mondo tutto nostro, ma anche il silenzio delle parole ci riporta al significato della vita.

Tsumugi Aoba (Kamaguchi Haruna) e So Sakura (Meguro Ren) si sono conosciuti al liceo e da subito hanno trovato degli interessi in comune, soprattutto nella musica, collezionisti di cd e amanti di concerti, hanno una vera e propria passione per i testi delle canzoni, le imparano, le scrivono, le imprimono nei loro ricordi. Tsumugi Aoba e So Sakura sono due anime sensibili, la loro è una affinità elettiva e, difatti, l’iniziale amicizia si trasforma in un affetto più grande.

Improvvisamente, però, accade qualcosa alla fine del liceo, qualcosa che separa definitivamente i due ragazzi, qualcosa che Tsumugi Aoba non riesce a spiegarsi, a trovare una ragione: da un giorno all’altro So la lascia, senza motivo, senza preavviso e ripensamento. Tsumugi è distrutta e devastata emotivamente perché credeva di aver trovato la sua anima gemella.

Otto anni dopo, la nostra protagonista vive a Tokyo, lavora in un grande negozio di musica che è rimasta la sua vera e costante passione, è fidanzata con un compagno di liceo, Minato Togawa ( Ouji Suzuka)  e ogni tanto ripensa ancora a So e a cosa lo abbia portato a rompere la loro relazione senza un vero motivo. Il destino, però, fa rincontrare Tsumugi e So, un giorno come un altro, un giorno che segnerà il riaccendersi dei sentimenti che non erano mai stati cacciati dal loro cuore. Tsumugi scopre, però, qualcosa che ha segnato la vita di So e capisce cosa abbia portato il ragazzo a troncare la loro relazione. So Sakura dall’età di diciotto anni ha perso l’udito, ha sviluppato una sordità neurosensoriale bilaterale e si è chiuso al mondo, lavora da casa come correttore di bozze perché l’importanza delle parole è sempre rimasta nel cuore del ragazzo e frequenta un numero limitato di persone tra cui la sua famiglia e Nana Momono (Kaho di “First Love”), una ragazza sordomuta che gli è stata a fianco e gli ha insegnato la lingua dei segni.

Dopo il primo incontro Tsumugi e So capiscono di provare ancora l’una per l’altro un sentimento di affetto e un’affinità che non è facile nascondere, il problema, però, è la sordità di So, soprattutto da parte del ragazzo che si sente sempre in inferiorità, mentre, invece, Tsumugi si iscrive ad un corso di lingua dei segni per imparare il più velocemente possibile e comunicare con So nel modo più naturale e sereno, senza ricorrere a scrivere intere conversazioni e fargliele leggere attendendo una risposta. D’altra parte So è sempre in lotta con se stesso per la sua accettazione e rivela alla ragazza che è ormai abituato a non sentire le voci delle altre persone, ma non poter sentire quella di Tsumugi è l’unica cosa che non può accettare ed è per questo che è sparito dalla sua vita senza fornire una ragione, quasi facendosi odiare pur di non farsi ricercare mai più.

Riuscirà Tsumugi ad abbattere il vero muro tra di loro rappresentato dalla accettazione della situazione e a convincere So a credere nei suoi sentimenti e a rivelarli, vista ormai la corazza protettiva che si è costruito?

“Quando diventerà difficile esprimersi a parole andrà bene fare silenzio e piangere. Anch’io farò silenzio e ti consolerò con piccole pacche sulla schiena”, è questa una delle dichiarazioni più intime ed emozionanti che la protagonista confessa in un bellissimo dialogo tutto con la lingua dei segni.

Silent” è una storia ben costruita, parte piano piano, ma con una rara delicatezza che fa emozionare ad ogni sguardo, ad ogni gesto, in una mano sfiorata, nei lunghi silenzi o nelle lacrime nascoste quasi inghiottite, gli ultimi episodi, infine, sono pura poesia. Il lungo dialogo tra i due ragazzi con la lingua dei segni, davanti alla lavagna di quella che era stata la loro aula del liceo e dove era nato il loro sentimento d’amore e i ricordi della loro adolescenza sono davvero toccanti.

“A che servono le parole? Perché sono nate? Perché continuano ad esistere? Perché esistono tante lingue diverse sullo stesso pianeta? A seconda delle persone con le quali vogliamo comunicare e a seconda di quei sentimenti, la forma delle nostre parole cambierà. La ragione per la quale le parole sono nate è per connettersi con la persona che si ama”.

Un lungo percorso di formazione emotiva e di guarigione porterà i due protagonisti a confrontarsi con la vita e a scegliere di amarsi accettando prima se stessi, senza annullare le loro personalità, perché anche se i caratteri sono diversi o i pensieri non sono sempre condivisi, esisterà quella voce che solo il cuore sa ascoltare e quelle parole che connettono le anime.

“Non ricordo la tua voce né posso più sentirla, ma sono contento di poter vedere le tue parole”.

Memoru Grace

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