Scent of a Woman – La vita come un tango

“Scent of a Woman” è un drama del 2011 dall’atmosfera malinconica, con delle interpretazioni eccezionali e una colonna sonora che vale la pena ascoltare infinitamente per scoprire delle chicche davvero speciali che rispecchiano l’andamento della trama, dalle parti più da commedia, come la sigla di apertura, a quelle più  emotivamente coinvolgenti, come il tango ballato dalla protagonista, il leitmotiv conduttore di tutta la storia che rivela la scoperta dei propri sentimenti da parte dei tre personaggi principali.

Per ogni serie, film, anime che guardo mi piace associare delle sensazioni, dei colori, ma un altro degli elementi che mi piace distinguere è il tema in comune o la caratteristica rispecchiabile nei comportamenti dei personaggi della storia. In questo drama, per esempio, la caratteristica che accomuna i personaggi è il rispetto di se stessi.

Lee Yeon-jae, interpretata da Kim Sun-a, è un’impiegata di un’agenzia di viaggi che ha trascorso gli ultimi dieci anni di vita lavorativa ad impegnarsi invano nella propria carriera dove riesce bene, ma è quotidianamente sottovalutata, mortificata, molestata e costretta dal superiore a svolgere incarichi umili che non si confanno con le proprie abilità e capacità. Nonostante tutto, però, Yeon-jae ha sempre cercato di lottare per poter emergere, ma non le è mai riuscito, anzi vive con terrore anche il momento di chiedere dei permessi anche solo per una visita medica. L’unica soddisfazione è lo stipendio di fine mese, non così ricco, ma la ragazza per tutti questi anni ha sempre cercato di essere parsimoniosa e di risparmiare al massimo, in vista di un futuro diverso, magari anche con una propria famiglia.

Un giorno, però, a Yeon-jae viene diagnosticata una malattia incurabile e le viene detto che le rimangono sei mesi di vita. Cosa fare? Il medico costretto ad annunciarle questa cattiva notizia è un suo ex compagno di scuola elementare, Chae Eun-suk, interpretato da Uhm Ki-joon, un dottore introverso, che sembra non provare quasi sentimenti per i propri pazienti, manca di empatia e questa impressione lo rende antipatico ai colleghi e ai malati del reparto. All’inizio Eun-suk farà finta di non ricordare la sua compagna di classe, ma poi, pian piano, sarà proprio l’avvicinarsi a lei e ad un’altra giovanissima paziente, Yang Hee-joo, interpretata dalla adorabile Shin Ji-soo, che porteranno il dottore a cambiare atteggiamento proprio nei confronti del mondo e degli altri.

Yeon-jae, dopo aver ricevuto una diagnosi così distruttiva, decide di trascorrere gli ultimi sei mesi della propria vita cercando la felicità che non ha mai avuto, ma che adesso crede proprio di meritare.  Stila una lista di desideri e una serie di azioni da compiere prima della fine dei sei mesi, cominciando nel dare le dimissioni a lavoro in modo molto plateale e notevole, quasi per gratificare se stessa e vendicare anni interi di umiliazioni, poi va in banca a controllare il proprio conto corrente mettendo di lato i soldi da lasciare dopo la sua morte alla madre, interpretata da Kim Hye-ok (“Oh My Baby”) che ignorerà quasi fino agli ultimi episodi la malattia della figlia che non vuole farla soffrire. La nostra Yeon-jae con il resto dei soldi decide di finanziare tutti i propri desideri che non ha mai realizzato a partire da uno dei viaggi dei suoi sogni, Okinawa. Durante la vacanza ad Okinawa incontra Kang Ji-wook, interpretato da Lee Dong-wook (“Bad and Crazy”) che si innamora di lei. La loro relazione sarà ostacolata da diverse interferenze a partire dalla fidanzata di Ji-wook, l’algida Im Se-kyung, interpretata da Seo Hyo-rim. Si tratta, infatti, di un fidanzamento combinato dalle famiglie di entrambi i giovani che non provano niente l’uno per l’altra, ma nel momento in cui Se-kyung scopre i sentimenti del fidanzato per Yeon-jae inizia a rendere la vita difficile alla nostra protagonista, inoltre le due si sono già incontrate sul lavoro tempo prima e tra loro, per colpa di un malinteso, era sorto un clima di insofferenza.

Tra l’inizio della terapia, la vicinanza di Ji-wook, l’amicizia con il suo medico e compagno di infanzia che per lei inizia a provare  sentimenti di affetto, ma che si ritaglia un suo spazio, sapendo di non essere il prescelto dalla ragazza, ma solo un amico caro che le è vicino nei momenti difficili della cura, la protagonista scopre se stessa, le sue innate forze che aveva da sempre ignorato e stabilisce tra lei e il mondo circostante una rete di emozioni che non aveva mai provato prima, emozioni che solo grazie alle lezioni di tango riescono ad emergere.

Incredibile come il tango possa curare le fragilità dei tre protagonisti, Yeon-jae riuscirà ad acquisire quella sicurezza che le era mancata in più di trent’anni di vita e ad affrontare la malattia, Ji-wook a contrastare i voleri di famiglia, ad esprimere liberamente il proprio carattere e ad imporsi e il medico Eun-suk, avvicinatosi anch’egli alle lezioni di ballo, sconfiggerà il suo essere schivo e ritroso e diventerà un dottore diverso, capace di ascoltare gli altri. Come affermavo all’inizio ognuno dei tre protagonisti acquisirà il rispetto per se stesso che non aveva all’inizio e così avverrà anche per alcuni secondari come la terribile fidanzata Se-kyung, che con il tempo dovrà ripensare al suo comportamento e alla sua vita o la madre della protagonista che una volta venuta a conoscenza della malattia della figlia dovrà affrontare le proprie paure e credere in se stessa per infondere coraggio anche a Yeon-jae.

Ho apprezzato la recitazione di tutti e tre i protagonisti, sono stati meravigliosi. Kim Sun-a, nei panni della protagonista Yeon-jae, riesce a donare allo spettatore un personaggio femminile forte, vive la malattia con dignità senza attirare su di sé l’attenzione nella ricerca di pietismo o di commiserazione, è questo un messaggio molto importante della serie, si soffre, si piange, ma si ride anche e si cerca soprattutto e, con orgoglio, la felicità, che poi sarà anche la linfa vitale che accompagnerà la protagonista nei mesi che le restano e non solo, perché la serie non avrà una conclusione amara o drammatica, seguirà anzi il filo conduttore dell’inizio, la speranza.

Non perdetevi questa serie dalle emozioni intense, dalle scene di tango così incantevoli, struggenti ed emozionanti, che rappresentano la vita: l’immagine della protagonista che balla il tango con un anziano tanguero in riva al mare sull’isola di Okinawa è tra le scene più toccanti della storia, così come la rappresentazione di ballo in ospedale con un non più impacciato dottore che esprime finalmente tutta la sua umanità in un tango così mai sentito prima. Ed infine, non perdetevi Lee Dong-wook in puro stato di grazia.

Memoru Grace

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