Il drama che vi presento oggi è una serie da 10 e lode, una serie che parla di seconde possibilità, di ripensamenti, di rimpianti, di scelte, anche quelle che si ripercuotono su tutta la vita futura e la soluzione è sempre la vita stessa, quella che si affronta ogni giorno, ma anche quella che non viene mai apprezzata abbastanza da ognuno di noi: è il domani il vero dono del passato.
Vi anticipo che la serie è ispirata al film americano del 2009, “17 Again” con Zac Efron e Matthew Perry, un film godibile che ai tempi avevo molto apprezzato e che apprezzo tuttora, ma la serie è insuperabile perché riprende tematiche affrontate nel film e ha l’opportunità in 16 episodi di svilupparle e scandagliarle in modo più profondo, aggiungendo altre riflessioni che impreziosiscono una sceneggiatura eccellente.
La colonna sonora regala momenti di emozione alle scene e riesce a trasportare lo spettatore all’interno dei sentimenti provati dai personaggi, sembra quasi di camminare con loro, di capire attraverso la musica cosa sceglieranno di fare o dove nascondersi per lasciarsi andare ad un pianto liberatorio o alla risata per un piacevole ricordo.
Hong Dae-young, interpretato in modo magistrale e maturo da Yoon Sang-hyun (visto in “I Hear Your Voice”) è un uomo vicino ai quarant’anni, insoddisfatto della sua vita, delle umiliazioni ricevute quotidianamente a lavoro e dal clima di incomunicabilità che da qualche tempo si è instaurato nella sua famiglia.
La storia si apre proprio in un momento molto triste per il protagonista che non ottiene a lavoro la tanto desiderata promozione che gli era stata promessa e, a causa dell’unico atto di ribellione nei confronti del suo capo, si ritrova disoccupato nell’arco di qualche minuto. Dae-young, inoltre, sta affrontando il divorzio con la moglie perché dopo diciotto anni insieme non trovano un momento di pace e serenità, continuano a litigare e si rinfacciano le scelte e i sacrifici che ognuno di loro ha dovuto affrontare in tutti quegli anni, accantonando i propri sogni. I due protagonisti, infatti, si sono sposati molto giovani perché in attesa di due bambini, i gemelli Hong Shi-woo (interpretato da Go Yoon-hwan, conosciuto anche come Ryeoun) e Hong Shi-ah (interpretata da Noh Jung- eui), ora adolescenti che non trovano comunicazione con il padre, a loro parere sempre occupato fuori e mai presente alle loro richieste di attenzione.
A Dae-young sembra di aver perso tutto e con grande rammarico rimpiange il momento in cui poteva avere l’opportunità di intraprendere un’altra strada. Il matrimonio, i figli e i continui e innumerevoli lavori per sostenere la famiglia lo hanno allontanato completamente dai suoi sogni: la carriera da stella del basket, carriera che non ha mai potuto intraprendere nonostante fosse un promettente giocatore. Proprio nel momento più triste e grigio, succede qualcosa di incredibile, dopo aver appena lanciato un pallone e fatto canestro, torna improvvisamente diciottenne.
Dae-young non è più l’uomo senza speranza e ambizioni, ora si ritrova nel corpo di un diciottenne con ancora mille sogni e opportunità.
Dae-young, ora interpretato da Lee Do-hyun (“Melancholìa”, “Youth of May”, “Sweet Home”) ancora una volta in un’interpretazione che raggiunge direttamente il cuore, cambia il nome e identità, diventerà Go Woo-young, farà finta di essere il figlio del suo miglior amico e nerd incallito Ko Deok Jin, interpretato dal bravissimo Kim Kang-hyun (visto in “Just Between Lovers”), tornerà sui banchi di scuola e nella squadra di basket, ma soprattutto avrà l’opportunità di avvicinarsi ai suoi figli, studenti della stessa scuola, come compagno e non come padre e da qui, nonostante piccoli e divertenti sketch, come quando sgrida la figlia come un padre anche se con le sembianze di un diciottenne, riuscirà a capire i figli, a vivere le loro difficoltà di adolescenti, sofferenti per la crisi familiare.
Grazie all’amicizia con i figli, si avvicinerà anche alla moglie Jung Da-jung, interpretata da Kim Ha-neul, attrice dalla espressività unica che regala degli sguardi intensi e emozionanti alla storia. Anche Da-jung ha diversi rimpianti e mille sogni accantonati, diventata madre ancora giovanissima, ha cercato di non sbagliare mai, di crescere i figli con mille sacrifici, facendo piccoli lavori saltuari e tentando di essere sempre presente anche adesso che finalmente davanti a lei si prospetta una soddisfazione, l’aver vinto il concorso come annunciatrice di programmi news per la rete JBC, un suo sogno che finalmente si realizza, ma che non può condividere con Dae-young. Da-jung si troverà anche lei da sola a lottare e a cercare di imporsi in un mondo del lavoro che predilige le donne più giovani che possono aspirare a determinati ruoli, mentre superati i trentacinque anni si diventa ormai troppo vecchie (tematica, ahimè, riscontrata in tutte le società, ma che ho molto apprezzato che sia stata trattata in questa serie).
Nel frattempo, la vicinanza con i figli tra i banchi di scuola, l’interessamento per la moglie e la sofferenza che prova insieme a lei senza mai poterle svelare la verità e i suoi sentimenti, porterà Woo-young, cioè il giovane Dae-young, ad accantonare l’entusiasmo per questa seconda opportunità di vita e a soffrire per la perdita della famiglia, per quei piccoli momenti passati insieme, per la nostalgia della quotidianità. L’intensità interpretativa di Lee Do-hyun, nei panni di Dae-young giovane, si potrà apprezzare maggiormente verso gli ultimi episodi perché riuscirà a trasmettere la preoccupazione, la tristezza e l’incapacità di un adulto incastrato nel corpo di un diciottenne che sa di non poter fare niente per risolvere alcune situazioni e teme di aver perso tutto non potendo tornare alla vita di prima. Quel pianto e quello sfogo finale a cui si abbandona il protagonista riempiono di emozione lo spettatore (le lacrime mi scendevano da sole!).
Due piccoli riflessioni su questo drama, la prima è per dei personaggi che meritano di essere citati, Ye Ji-hoon, interpretato da Wi Ha-joon (“Something in the Rain”, “Squid Game”, “Romance is a Bonus Book”), un giocatore di baseball attratto da Da-jung alla sua prima intervista in tv. Ye Ji-hoon è un personaggio che ho adorato e che merita l’attenzione dello spettatore, un’anima pronta a provare affetto per qualcuno e quindi anche a mettersi di lato al momento giusto. Tra i giovani studenti merita Seo Ji-ho (interpretato da Choi Bo-min) compagno di infanzia della figlia del protagonista nonché da sempre segretamente innamorato di lei e che dovrà contendere l’attenzione della ragazza con Go Ja-sung, ben interpretato da Hwang In-youp (“The Sound of Magic”, “True Beauty”, “Why her?”). Non perdetevi la canzone cantata da Hwang In-youp, piccola chicca che vi farà apprezzare il suo personaggio, non proprio partito bene all’inizio per via del carattere scontroso e dei tentativi di bullismo ai danni di Shi-woo.
L’ultima riflessione la dedico all’episodio ottavo che muove le corde del cuore, il rapporto padre-figlio regala in un abbraccio tutti quei sentimenti tenuti nascosti e mai rivelati che causano rimpianti. Credetemi, quel messaggio con la lingua dei segni vi farà emozionare!
“18 Again” è una serie assolutamente da recuperare, una serie che parla di famiglia, un ritorno al passato per cogliere i rimpianti e superarli, perché alla fine il protagonista si renderà conto che le scelte che ha fatto nella vita erano di certo le migliori e penso che anche il buon caro Frank Capra, regista de “La vita è meravigliosa”, sarebbe d’accordo con me.
Memoru Grace

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