L’ ukiyo-e, lo stile amato da Van Gogh

L’ukiyoe ( 浮世絵 , “immagini del mondo fluttuante” ), nasce in Giappone nel 17esimo secolo ed è un genere di stampa artistica, impressa con matrici di legno ed eseguita tramite la xilografia.

Durante il periodo Meiji, con la fine dello shogunato , il Giappone visse un’ epoca di rinnovamento culturale e un cambiamento nella struttura sociale e politica incentivando, di conseguenza, gli scambi con l’Occidente. Proprio in questo periodo, le xilografie furono utilizzate come materiale di imballaggio per coprire ceramiche e vasi diretti in Europa, ma i mercanti, gli artisti, i viaggiatori furono colpiti dal fascino di queste stampe e così l’arte nipponica iniziò ad essere apprezzata in Europa anche grazie all’esposizione universale di Parigi del ’78 che diede molta rilevanza all’arte d’Oriente.

Lo stile giapponese piano piano riuscì ad ottenere diversi accoliti tra gli artisti occidentali , trai più entusiasti, Van Gogh, Renoir, Monet, Degas e lo stesso Klimt.

L’ukiyoe è un tipo di stampa che si realizza in diversi passaggi, per prima cosa il bozzetto che verrà poi fissato in un blocco di legno di ciliegio. Il primo blocco viene intagliato e serve per la stampa del contorno nero, poi per ogni colore viene intagliato un blocco di legno differente. La procedura prevede, dopo l’intaglio, che venga applicato il colore, per prima le zone più piccole del disegno.

Artisti come Hokusai o Utamaro furono nomi importanti legati all’arte nipponica, poi le stesse xilografie ukiyoe, vista la richiesta sempre più esigente in Occidente, iniziarono ad essere prodotte anche da artigiani.

Van Gogh fu, forse, l’artista occidentale più colpito e affascinato dalla tecnica giapponese, era ossessionato dai colori e dalla semplicità delle xilografie, studiò le luci e i paesaggi meravigliosi riprodotti. La sua decisione di trasferirsi ad Arles fu anche dovuta all’esigenza dell’artista di studiare e capire la luminosità cromatica che aveva apprezzato nelle stampe nipponiche. I paesaggi e le atmosfere di Arles lo immersero nella luce che tanto aveva cercato e, in una sua lettera al fratello Theo, scrisse ” Mi sento come fossi in Giappone”.

Come dare torto a Van Gogh e alla sua passione per il Giappone?

Memoru Grace

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