“Sai che i tramonti sono differenti in ogni località delle Filippine?”
“Come differenti?”
“Sì, nei colori”

Titolo originale: Sakaling Hindi Makarating, The Amazing Journey of the Letters, In Case They Don’t Arrive
Regia: Ice Idanan
Sceneggiatura: Ice Idanan
Cast: Alessandra De Rossi, Pepe Herrera, Jay Gonzaga, J C Santos, Therese Malvar, Leslie Lina, Hiraya Plata, Elijah Canlas e Irma Adlawan
Genere: drammatico, slice of life
Filippine, 2016, film
Le storie di viaggio di solito ci proiettano verso noi stessi, sono un percorso interiore che fa bene al cuore, al nostro bisogno vitale di staccare e di voltare pagina o solamente di fermarsi e di trovarsi, anche solo con il pensiero, in altri luoghi alternativi che non siano quelli di ogni giorno.
Ogni storia di viaggio ha una funzione escapista, una fuga interiore dalla propria realtà per ricercare una situazione o un luogo che possa portare ad un equilibrio mentale di cui beneficiare. Perché il viaggio ha questa importanza psicologica? Cosa si attende da un viaggio?
In questo film indipendente filippino, un piccolo gioiello nel panorama Netflix, la protagonista intraprende un viaggio alla ricerca di qualcuno che le sta inviando delle lettere, alla ricerca, quindi, di trovare una persona o delle persone con le quali legare, socializzare, ma durante il viaggio si accorge che il contatto con le persone è importante sempre in relazione con se stessi, con la propria parte interiore, il proprio benessere e, infatti, ogni luogo visitato le lascerà un dono per capire che si può stare bene anche da soli e, solo dopo questa consapevolezza, si può cercare l’equilibrio nella relazione con gli altri.
“The Amazing Journey of the Letters”, il cui titolo, in lingua originale è “Sakaling Hindi Makarating“, letteralmente “Nel caso in cui non arrivino” è rivolto proprio all’importanza delle lettere che hanno ancora il fascino antico del richiamo verso una dimensione intimista.
La protagonista, Cielo (interpretata da Alessandra De Rossi) è una ragazza che, nonostante sia sempre stata una brava lavoratrice, viene improvvisamente licenziata e in contemporanea viene lasciata anche dal suo fidanzato con il quale da tanti anni coltivava speranze future per una vita insieme. L’incomprensione, i problemi finanziari e personali non li fanno più ricongiungere sulla stessa linea di condotta. Il fidanzato Mark (Jay Gonzaga) vorrebbe trasferirsi negli Stati Uniti e ricominciare da capo, mentre Cielo è contraria.
La ragazza si ritrova così sola e triste in un appartamento quasi vuoto a guardare il soffitto e ad attendere che la vita possa scorrere in qualche modo. Dopo qualche giorno, il suo vicino di casa, Paul (Pepe Herrera) le consegna alcune cartoline che erano state lasciate nella cassetta della posta. Queste misteriose cartoline disegnate raffigurano diverse province del Paese, ma non si conosce la provenienza. Il mittente si nasconde dietro lo pseudonimo M.
Dopo avere chiacchierato con il vicino Paul, che è segretamente innamorato di lei, Cielo decide di intraprendere un viaggio con lo scopo di visitare ciascuno dei luoghi raffigurati nelle cartoline, con la speranza, quindi, di scoprire l’identità del mittente anonimo M.
Il film ha una fotografia spettacolare, i luoghi visitati da Cielo nel film sono incantevoli, a tratti pittoreschi e fanno davvero venire voglia di viaggiare. I colori, la vegetazione, le case, il mare, la storia di ogni località, la lentezza e la pacatezza delle riprese regalano un tocco magico alla narrazione e riescono ad esprimere i sentimenti e le emozioni provate dalla protagonista mentre viaggia e cammina e, passo dopo passo, matura un nuovo concetto di vita, di esistenza, una nuova consapevolezza di sé.
La prima tappa è Zamboanga, nel sud, la sesta città più popolosa delle Filippine e anche una delle più antiche, oltre ad essere la più ispanizzata del paese. Gli abitanti parlano una lingua creola mista allo spagnolo che si chiama chabakana. Qui Cielo fa amicizia con Aisha (Hiraya Plata) una bambina alla quale chiede di insegnarle a nuotare.
Nella tappa successiva, Cielo si trova a Siquijor, una meravigliosa isola corallina di sabbia bianca, anche chiamata “l’isola della magia” per la presenza di sciamani e guaritori. A Siquijor conosce altre persone che le insegnano a guidare una moto, mentre la splendida vegetazione dell’isola incornicia ogni scena. Nel frattempo, mantiene i contatti con il vicino di casa Paul al quale invia lettere nelle quali descrive ogni suo viaggio.
A bordo del traghetto per Marinduque, Cielo conosce Manuel (JC Santos) che con il suo fascino attira la ragazza. Cielo, per una coincidenza di cose, crede che Manuel sia il mittente delle lettere, il misterioso M., ma in realtà non lo è, anzi, nella mente della ragazza riemergono i ricordi con Mark, i giorni felici, piccoli momenti rimasti nella sua memoria. Forse potrebbe ritrovare un affetto tra le braccia di Manuel, ma poi qualcosa accade nel cuore di Cielo, un bisogno di cercare una serenità che non si trova lì, in quel momento.
Marinduque è una bellissima isola, con paesaggi mozzafiato, acque turchesi e una riserva naturale che attira molti turisti appassionati di trekking, ma per Cielo non è la destinazione finale e così riprende il viaggio che diventa una raccolta di colori e ricordi e torna a nord, a Quezon City. Al terminal degli autobus, però, vede un bus diretto ancora più a nord e decide di completare le tappe del suo viaggio seguendo le cartoline.
Sulle isole Ilocos lascia andare tutta la sua stanchezza e malinconia abbandonando i suoi pensieri al vento e così nella sua ultima tappa si ritrova a Batanes, nella parte forse più bella del film.
Cielo incontra la piccola Sol (Therese Malvar) e sua madre Camila (Leslie Lina), un incontro che segna la vita della protagonista, ormai alla fine del suo viaggio. Ascolta i racconti di Camila, del suo amore lontano che non è più tornato, il padre della piccola Sol e, coinvolta dal vento dell’isola, dai paesaggi meravigliosi e da una consapevolezza che ormai è diventata il suo bagaglio di tutto un percorso di viaggio, Cielo comprende di essere riuscita a guarire, di aver preso coscienza della sua esistenza, di avere finalmente la forza di andare avanti.
Il suo rapporto con la bambina è, poi, molto toccante. Cielo che incontra Sol. Cielo e Sole che si incontrano e danno vita ad una splendida amicizia.
“The Amazing Journey of the Letters” è quel film inaspettato che non immaginavi di vedere, quel viaggio che non è altro che una scoperta del proprio mondo interiore, quella ricerca infinita di felicità che si conquista solo con l’accettazione di sé.
Fotografia e colonna sonora molto belle e il debutto alla regia della giovane e promettente Ice Idanan, al suo primo film, datato 2016, che è stato premiato in alcune rassegne di festival del cinema, completano il successo di questa storia.
“C, avevi ragione, è più facile viaggiare leggeri. Ora ho capito quali sono le cose che dovrei davvero tenere con me”.
Grazia
Come suona la recensione?
