“Finché trovi il faro non ti perderai”

Titolo originale: 여행을 대신해 드립니다 ‧ , “I will travel for you”, “I Will Take the Trip for You”, Yeohaengeul Daesinhae Deuribnida
Regia: Kang Sol
Ispirato al romanzo di Mahiro Harada, “Welcome Back, Traveler”
Cast: Gong Seung-yeon, Yoo Joon Sang, Hong Soo Hyun, Oh Hyun Joong, Kim Jae Young, Yoo Ji Yeon
Genere: Slice of Life, Healing Drama, Traveling
Corea del Sud, 2025, kdrama – 10 episodi
Ci sono delle storie che arrivano nel momento giusto e proprio in quel momento le accogliamo come un familiare.
“My Lovely Journey” è stato così per me, nel mese afoso di agosto, tra una giornata e l’altra di lavoro, quando avevo bisogno di staccare un po’ e di riposare, mentre attorno tutto era sospeso, questa storia mi ha trasportata in una dimensione di vacanza personale, quasi un universo parallelo.
E’ il merito di una storia apparentemente semplice, ma in realtà di una profondità incredibile, un healing drama dal potere curativo perché parla di viaggi, ma non quelli soliti a cui siamo abituati, bensì di viaggi per colmare alcuni vuoti della propria vita o delle perdite e ritrovamenti o per ricercare qualcuno che ci ha lasciato un messaggio tanto tempo fa e che siamo sicuri ritroveremo in quel luogo preciso lasciato scritto in una mappa scolorita.
“My Lovely Journey” affronta una tematica molto particolare, quella dei “viaggi sostitutivi” o “su procura” ovvero viaggi fatti dalla protagonista su commissione di altre persone che, per impossibilità o altro, non riescono direttamente ad intraprendere una qualsiasi peregrinazione.
“Chi è sempre felice in viaggio è un vero viaggiatore”
Kang Yeo-reum (Gong Seung-yeon, “My Only Love Song” e “Karma“) è un ex membro di un gruppo idol che, dopo lo scioglimento della sua band, non riuscendo ad andare avanti con la propria carriera musicale, per potersi reinventare nel mondo dello spettacolo, ha iniziato a lavorare come reporter di viaggi per un programma televisivo. Da cinque anni gira il Paese nei luoghi più diversi e caratteristici, diventando lei stessa un volto sorridente e amato dal pubblico fino a quando, nonostante i responsi positivi da parte degli spettatori e dello share, l’emittente televisiva decide di cancellare il programma in cui lavora.
Yeo-reum è disperata e non sa come affrontare il problema. Durante il suo training come idol si è sempre esercitata per migliorare se stessa, ma ora ogni suo tentativo di miglioramento non porta a dei risultati precisi, ovvero tornare a riprendere il suo lavoro. Ora, infatti, si sente abbandonata e deve cercare assolutamente un metodo per recuperare i cocci della sua esistenza.
“La vita è tutta una questione di sopportare quanto il tuo cuore ti permette”
Oh Sang-sik (Yoo Joon Sang, “Alchemy of Souls”) è il CEO di OGU Entertainment, l’agenzia che rappresenta Yeo-reum, fin dagli esordi. E’ stato proprio Sang-sik a scoprire il talento della ragazza, ai tempi molto giovane, e con lei si è sempre comportato quasi come un padre. Nonostante Sang-sik cerchi invano una soluzione e un accordo con l’emittente televisiva, per Yeo-reum non c’è futuro e tutte le porte le vengono chiuse in faccia. Le resta solo tornare nel suo paese di nascita e ammettere la “sconfitta” di non essere riuscita a diventare qualcuno, ma solo a farsi estromettere da una trasmissione tv.
Sang-sik, che è molto affezionato a Yeo-reum, cerca di organizzarsi insieme al resto del team: Yoo Ha-na (Hong Soo Hyun, “Red Balloon”), direttore finanziario della OGU, Hyun-poong (Oh Hyun Joong, “Happy End”), direttore della pianificazione e agente di Yeo-reum e il nuovo arrivato Lee Yeon-seok (Kim Jae Young, “The Judge from Hell”), laureato in ingegneria, ma che ha lasciato il suo lavoro per inseguire il suo sogno di diventare regista. Quest’ultimo ha seguito i viaggi di Yeo-reum da diverso tempo perché si occupava del montaggio dei reportage per il programma televisivo, ma ora ha deciso di cambiare ed entra a far parte del team di OGU, nutrendo in cuor suo un timido sentimento per Yeo-reum già da molto tempo.
Un giorno nella sede di Ogu Entertaiment arriva una richiesta specifica per Yeo-reum, si tratta di una signora che vive negli Stati Uniti, ma che ha necessita che qualcuno si rechi nei luoghi da dove è partita ancora bambina per capire se il braccialetto che le è rimasto sia in qualche modo legato a qualche persona, forse alla madre biologica.
All’inizio Yeo-reum non è molto contenta di dover viaggiare per conto di qualcun altro perché ritiene che il viaggio abbia un significato e un approccio personale e il doverlo affidare ad un’altra persona, andrebbe a scadere in un banalissimo viaggio senza senso.
Poi, però, si ricrede e, dopo il primo caso della donna residente negli Stati Uniti, altre richieste di viaggi sostitutivi, ognuno per un proprio motivo diverso, giungono alla agenzia che viene trasformata in una agenzia di “viaggi sostitutivi”.
“La vita è tutta una questione di prospettiva”
Così, da un giorno all’altro la vita di Yeo-reum cambia e la ragazza, viaggio dopo viaggio, avrà la possibilità di vivere le storie di altre persone, un’umanità che forse non avrebbe neanche immaginato. Le piccole cose che per le persone possono sembrare banali per qualcuno rappresentano tutto il proprio mondo.
Un viaggio per cambiare la vita di un essere umano che affida le proprie speranze a qualcun altro, qualcuno che possa viaggiare al posto suo e crescere in quel viaggio, cambiare prospettiva e arrivare a quella meta che è linfa di vita.
Yeo-reum comprende la solitudine, le difficoltà, la malattia, i rimorsi e i rimpianti e con grande forza d’animo e molta empatia entra in sintonia con la vita della gente, vivendo ogni viaggio come se fosse un libro, una storia aperta a cui dare un titolo.
“La gente pensa di poter nascondere le proprie espressioni e così via. Forse è per questo che viaggiano, perché in un posto diverso da qui possono sopportare la vita con le proprie espressioni”.
Viaggiare per comprendere se stessi perché affidare un viaggio è un passo per un cammino lungo, ma necessario e lo capirà anche la stessa Yeo-reum, quando dovrà affrontare un suo viaggio personale verso il paese che le ha dato i natali e qui riuscirà ad avvalersi di quella ricchezza che i viaggi della sua vita le hanno donato, a partire dalle persone incontrate, coloro che le hanno lasciato un sorriso, una parola gentile, uno sguardo di approvazione, quella sicurezza necessaria che fa da traino alla nostra esistenza.
“Finalmente mi sono detta le parole gentili che le persone che ho incontrato sulla strada una volta mi hanno detto”.
“My Lovely Journey” è un kdrama che mi ha stupito, ha superato le mie aspettative e lo consiglio vivamente perché è come un luogo dove umanità e gentilezza riempiono il vuoto dell’anima. Mi ha ricordato per alcuni aspetti un altro kdrama recente che ho adorato, “One Day Off” e che è una vera e propria chicca nel panorama dei drama.
“My Lovely Journey” vanta un cast di attori molto bravi con delle storie presentate in ogni episodio che scaldano il cuore e in aggiunta una colonna sonora e dei paesaggi meravigliosi che vi terranno compagnia e vi ispireranno per futuri viaggi.
Ispirato al romanzo di Mahiro Harada, “Welcome Back, Traveler”, spero che presto questo kdrama possa arrivare una seconda stagione per comprendere meglio alcune storie rimaste in sospeso e altre accennate.
Ricordatevi che viaggiare è vivere, ma è sempre meglio avere un faro da tenere sott’occhio per non perdersi.
“Finché trovi il faro non ti perderai.
Se non trovi il faro tutto ciò che devi fare è attendere che l’acqua si ritiri, come la marea”.
Grazia
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