“Da lì in avanti, dentro di me il posto in cui si trovava Matsuno è sempre stato un po’ diverso rispetto a tutti gli altri”.

Titolo originale: 海がきこえる , Umi ga kikoeru, Ocean Waves
Diretto da: Tomomi Mochizuki
Ispirato al romanzo di: Saeko Himuro
Prodotto da Isao Takahata (Studio Ghibli)
Film Anime (Giappone, 1993)
Genere: Coming of Age, Formazione, Slice of Life, Romance
“Si sente il mare” è un film del 1993 prodotto dallo Studio Ghibli, ma è il primo film del famoso studio di animazione giapponese non diretto da Miyazaki e Takahata. Si tratta, infatti, di un progetto curato dai collaboratori più giovani con alla regia, Tomomi Mochizuki, classe 1958, che ai tempi aveva lavorato per la Nippon Animation e per lo Studio Pierrot dove aveva diretto molti episodi de “L’incantevole Creamy”, poi dell’anime, “La leggenda di Hikari” e negli anni a seguire “Orange Road” e “Ranma ½”.
“Si sente il mare” è ispirato all’omonimo romanzo della scrittrice Saeko Himuro ed è una storia di formazione, un coming of age che negli ultimi anni è stato riscoperto, anche se ad oggi non è ancora uno dei lungometraggi più famosi dello Studio Ghibli.
La storia alterna momenti di flashback con scene ambientate nel presente e questa è una particolarità narrativa che aiuta lo spettatore ad entrare nel cuore dei sentimenti dei protagonisti, con le loro emozioni e i contrasti interiori e con il mondo che li circonda, un espediente narrativo che rappresenta meglio l’età dell’adolescenza.
I tre protagonisti della storia sono legati da un triangolo di sentimenti che si ripercuote sulle loro scelte future e sui legami con la vita e con le proprie aspirazioni.
La storia è ambientata a Kochi, nell’isola di Shikoku dove Taku Morisaki e Yutaka Matsuno sono due liceali, amici dai tempi dell’infanzia, mentre Rikako Muto è una ragazza compagna di scuola che giunge da Tokyo ad anno avviato.
Rikako è brava sia nelle materie scolastiche che in quelle sportive, ma non riesce molto bene ad integrarsi con le sue compagne di scuola.
Matsuno si innamora quasi subito di Rikako, ma non riesce ad esprimere i suoi sentimenti. Durante una gita scolastica alle Hawaii la ragazza chiede a Taku di prestargli dei soldi e il ragazzo accetta.
Una volta tornati a Kochi, dopo un po’ di tempo, Rikako si accorda con un’amica di andare ad un concerto per poi svelarle il suo piano segreto di prendere un aereo e di andare a Tokyo. L’amica si impaurisce e chiede a Taku un aiuto, che arriva in aeroporto, liberando l’amica da questa incombenza e prendendone il posto. I soldi che Mikako aveva chiesto in prestito al compagno di scuola servivano, infatti, per il biglietto aereo.
In realtà Rikako si vuole recare dal padre e Taku, riuscendo a comprendere meglio la situazione, la accompagna. Il padre di Rikako risarcisce Taku dei soldi che la figlia gli aveva chiesto per il viaggio, ma l’incontro tra padre e figlia non si conclude molto bene, perché il padre rivela la sua decisione drastica di chiudere con la propria famiglia. Rikako, triste e desolata, si confida con Taku e i due ragazzi approfondiscono la propria conoscenza e comprendono di provare l’un l’altra un sentimento.
Una volta tornati a Kochi, Rikako comincia, però, ad ignorare Taku, anche se i compagni iniziano a diffondere voci su una loro presunta relazione e lo stesso Matsuno chiede con insistenza all’amico dei chiarimenti.
L’incomprensione, la voglia di tacitare qualsiasi situazione ingarbugliata come una matassa e la giovane età dei ragazzi li porterà ad allontanarsi, a litigare e a non voler cercare una via di comprensione.
Finita la scuola superiore, ognuno di loro prenderà strade differenti, frequentando diverse università. Taku andrà a Tokyo, mentre Rikako resterà a Kochi e non rimarrà in contatto con nessuno.
Nei cuori dei ragazzi, però, resta sempre qualcosa di incompleto, ma la vita presenta spesso degli imprevisti, così, un giorno, a Tokyo, Taku incrocia con lo sguardo Rikako, entrambi fermi in una stazione ferroviaria. E’ lì per lui? Prenderà quel treno o lo aspetterà?
“Si sente il mare” è una storia molto realistica che riesce in modo perfetto a rappresentare quella che è l’età dell’adolescenza con i propri contrasti, insicurezze, emozioni ed è in contemporanea una storia di formazione e di crescita, il tempo che passa e la comprensione dei propri sentimenti, prima nell’estremizzazione tipica dell’adolescenza e poi nella riflessione intimista della giovinezza, il tutto scandito dalla malinconia che proprio la giovinezza riesce a cogliere, un’immersione nel passato per guarire le mancanze del presente.
Molto significativo e ben rappresentato il rapporto d’amicizia tra i due ragazzi, Taku e Matsuno, ben descritta la loro affinità che li ha legati ad una amicizia che dura da molti anni, per poi essere travolti dall’amore per la stessa ragazza. Allontanarsi per poi comprendersi e riuscire a ritrovare un equilibrio che va oltre il tempo e le scelte di vita.
La scena molto bella che dà il titolo al film è rilevante e definisce la storia di entrambi, quella stima e fiducia che li ha avvicinati fin da piccoli nella comune amicizia e che ora li riconcilia con la propria esistenza.
Gli ultimi istanti del film, invece, sono di un raro splendore, come gli sguardi tra Taku e Rikako, quel raggio di luce che illumina le loro due anime, lì, in piedi, fermi in una stazione, tra tante persone, comprendono la propria unicità e forse anche il bisogno di esserci l’uno per l’altra, in un giorno qualunque che potrebbe cambiare la loro vita.
Grazia
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