“Non sforzarti di ridere se ti viene da piangere”.
Quante volte avremmo voluto sentirci dire queste parole, quando abbiamo inghiottito le lacrime e abbiamo fatto finta di niente, cercando di fingere un sorriso compassato oppure una risata che nascondeva tristezza o amarezza? Quante volte abbiamo fatto finta di niente, di non aver mai ascoltato qualcuno che parlava male di noi oppure aver avvertito lo sconforto dei nostri cari per aver preso una decisione che non era quella attesa? O quante volte abbiamo nascosto i nostri fallimenti dietro un sorriso di convenienza per stemperare l’atmosfera e rendere il tutto naturale?
Quante volte ci siamo sentiti sulle spalle il peso del mondo?
Credo che “Love Next Door” sia uno di quei comfort drama che sia riuscito a rappresentare meglio questa sensazione che nella nostra vita almeno una volta abbiamo provato e accanto ad altri titoli usciti quest’anno come “ Doctor Slump” e “ Benvenuti a Samdal-ri” porta avanti una storia le cui tematiche sono quelle che più rappresentano l’uomo moderno, ovvero il tentativo di cercare un appiglio per sopravvivere, per non finire nel baratro della sofferenza buia in cui ognuno di noi rischia di rimanere soffocato, la depressione.
Bae Seok-ryu (Jung So-min, “Because this is my First Life”, “Il suono del tuo cuore”) torna in Corea dopo diversi anni all’estero, negli Stati Uniti, dove ha finito una specializzazione universitaria e ha trovato lavoro presso una prestigiosa azienda, stava per sposarsi, eppure qualcosa non è andato come previsto, oppure è solo un’esigenza di ritornare per un po’ nella sua casa natale. Presto la sua famiglia cerca di capire cosa possa essere accaduto e di metterla alle strette perché non riescono a capacitarsi del comportamento inusuale della ragazza, soprattutto dopo che vengono a sapere che si è licenziata e il suo matrimonio è stato annullato.
Seok-ryu inizia a vivere da disoccupata, ma soprattutto ricomincia a vivere, a prendere le cose più lentamente, a respirare e a guardare il cielo con gli occhi incantati della bambina e inizia a piangere e a dare sfogo ad un magone represso per molto tempo, a liberarsi da una serenità forzata per trovarne una nuova, una felicità dimenticata anni fa, deliziosa come preparare un pasto nel silenzio della propria creatività tacitata da tempo:
“Mi sembrava come se la mia vita si stesse surriscaldando. Sai quanto ho lavorato sodo. Sono andata sempre a tutto gas… e ho sovraccaricato la CPU. Lo schermo si spegne e i tasti smettono di funzionare. Non avevo altra scelta che riavviarmi”.
La famiglia, però, non riesce subito a capire l’esigenza vitale della figlia, la ricerca di serenità come unica medicina di sopravvivenza, anche gli amici non comprendono del tutto cosa possa essere capitato nel cuore di Seok-ryu a partire dalla sua amica d’infanzia Jeom Mo-eun ( Kim Ji-eun, “Again My Life”), ragazza altruista, sempre pronta ad aiutare gli altri e di professione paramedico, per non parlare di Choi Seung – hyo (Jung Hae-in, “Something in the Rain”, “DP”), amico di Seok-ryu da quando erano piccoli e figlio della migliore amica di sua madre.
Choi Seung-hyo, all’inizio sembra quasi infastidito dal ritorno dell’amica, credeva quasi di averla dimenticata, lasciata lontana con il pensiero, lui che ne è da sempre stato innamorato, non corrisposto, perché non si è mai proposto, per non sconvolgere il loro rapporto d’amicizia.
Seung-hyo, diventato un promettente architetto e che, da quando è rientrata Seok-ryu, non ha che occhi per lei, ma nasconde le sue emozioni nel vederla entrare nel suo ufficio all’inaugurazione del nuovo studio, a vederla passeggiare sulla strada che porta alle loro case così vicine, sensazione che aveva quasi dimenticato, a scrutare i suoi movimenti quasi per riuscire a percepire cosa possa averla riportata a casa dopo molti anni.
Seung-hyo nasconde i propri sentimenti a se stesso e agli altri, per proteggere quell’affetto che ha sempre nutrito per l’amica, per non deludere le aspettative dei genitori, soprattutto della madre che lo ha sempre visto come primo in ogni cosa, ma cercare di proteggere quel filo invisibile che tiene legati i genitori e che lo coinvolge completamente, quasi conscio fin da bambino che la loro unione continuasse per la presenza del figlio. Seung-hyo è carico di responsabilità nei confronti della serenità della sua famiglia.
Seok-ryu che nasconde le lacrime e un malessere dettato dalla voglia di fuggire, di dare una svolta alla propria vita, per dare un taglio alla vecchia, quella vita che l’ha portata lontana dove ha trovato affermazione, ma solo dopo tanto sacrificio, lavoro e sofferenza e dopo aver dovuto affrontare da sola un peso e una situazione che travolgono l’esistenza. Seok-ryu, ragazza sicura di sé, del proprio futuro fin da bambina, rappresentante di una generazione che vuole crescere professionalmente, superare le proprie aspettative, lavorando e studiando, cercando sempre di migliorare per rendere orgogliosa la propria famiglia che ha sempre creduto in lei e nelle sue capacità e che l’ha sostenuta nello studio con sacrifici, nonostante la propria condizione economica dignitosa, ma non benestante.
Seung-hyo e Seok-ryu due amici d’infanzia, vicini di casa, cresciuti insieme soprattutto a causa dei lavori all’estero della madre del ragazzo. Due giovani che si sono affacciati al mondo con tante speranze, ma che sono rimasti vittime dell’ossessione del non riuscire ad essere abbastanza, del far dispiacere le persone accanto a loro.
“Love Next Door” è una serie che parla di “atelofobia”, ovvero il disturbo ansioso da persistente timore di non essere abbastanza, di essere imperfetto, di deludere gli altri, la cosiddetta “paura del passo falso”. Ho apprezzato moltissimo questo aspetto che è stato affrontato all’interno della storia e lo si vede quasi in ognuno dei personaggi, dal fratello di Seok-ryu, Bae Dong-jin (Lee Seung-hyub ) che non si è mai sentito intelligente come la sorella e che ha sempre cercato di fare qualcosa di nuovo per distinguersi ed essere notato soprattutto dalla sua famiglia, dall’amica della protagonista, Jeom Mo-eun che, nonostante faccia un lavoro lodevole come quello di salvare vite, crede di non essere abbastanza brava, di fare sempre qualcosa di sbagliato al momento sbagliato, e poi c’è Il giornalista, Kang Dan-ho (Yoon Ji-on, “Lovely Liar”, “Serendipity’s Embrace”), giovane sensibile alle tematiche sociali e al rispetto delle persone, che vive con la piccola nipote che lo tratta come padre e di cui il ragazzo si sente responsabile come da promessa. Dan-ho che nutre mille dubbi e incertezze sul riuscire a crescere la bambina e sul comunicarle valori e insegnamenti, visto anche il poco tempo da poter trascorrere insieme a causa del lavoro.
Mo-eun e Dan-ho così semplici e impacciati nei loro modi di interagire, così segretamente coraggiosi nell’affrontare dure realtà, l’uno completa l’altra e viceversa. Una coppia che ho amato molto durante la visione del drama.
Capitolo a parte, ma non meno importante, è quello dei genitori dei ragazzi, a loro vengono affidate diverse parti comiche, ma anche momenti di drammaticità, dalle madri dei due ragazzi che scoprono la preziosità dei figli nella loro tenera imperfezione, ai padri che affrontano le prove della mezza età, cercando una fratellanza che li possa unire nel superamento delle prove. Le amiche, il “club della lavanda”, composto anche da Na Mi-sook (Park Ji-young, “Wok of Love”), madre di Seok-ryu e Seo Hye-sook (Jang Young-nam, “Il re e la spia”, “It’s Okay to not to Be Okay”), madre di Seung-hyo, giovani di ieri che ora si supportano nel far fronte ai segni del tempo e a nuove sfide.
“Love Next Door” è una serie da guardare perché è un comfort drama che ci regala scene emozionanti, dialoghi da annotare e dei personaggi che potremmo essere anche noi, nelle speranze, nei fallimenti, nei timori, ma anche nella gran voglia di vivere, sognando di stare bene.
“Sogni? Pensi che i sogni possano essere semplicemente realizzati?
Solo coloro che hanno il lusso di cercarli possono sognare.
Coloro che hanno la possibilità di risorgere dopo un fallimento possono perseguire i loro sogni”.
Grazia
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2 pensieri riguardo “Love Next Door”