“Sophie, i tuoi capelli si sono tinti della luce delle stelle! Che splendore!”
Ogni cosa che appartiene al mondo de “Il castello errante di Howl” mi è cara, dall’ambientazione, ai personaggi, dalle tematiche ad una colonna sonora che è da sola un capolavoro, ma la prima volta che vidi questa indimenticabile opera del maestro Hayao Miyazaki mi rimase in mente l’immagine di Sophie, da giovane e umile ragazza dalla bellezza discreta ad anziana novantenne che, con forza e caparbietà, riesce ad attrezzarsi ai miracoli. Sophie, ovvero, la bellezza, proprio quella che salverà il mondo! Quella bellezza immutata, quella del cuore che non invecchia mai.
Era il settembre 2004 quando fu presentato “Il castello errante di Howl” in concorso alla 61° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dove conquistò il Premio Osella. Quest’anno l’opera di Miyazaki compie vent’anni e, come sempre, tutte le opere del Maestro, sono immortali e costantemente attuali.
“Il castello errante di Howl” è tratto dal romanzo omonimo della scrittrice Diana Wynne Jones, pubblicato nel 1986.
La protagonista della storia è Sophie Hatter, una giovane ragazza che lavora presso il negozio di cappelli lasciatole in eredità dal padre. Sophie è una persona timida, schiva, ma con una tenacia encomiabile, lo è così anche sul lavoro dove non si arrende mai perché ha promesso che porterà avanti l’attività di famiglia. Un giorno, mentre si reca in pasticceria per trovare la sorella minore Lettie, viene importunata da due soldati che si trovano in città a causa dell’imminente guerra che sta per scoppiare, ma viene salvata da un giovane affascinante, il misterioso mago Howl che prova da subito simpatia per la ragazza.
Una volta tornata in negozio, Sophie riceve la visita della Strega delle Lande Desolate che, a causa delle attenzioni ricevute dal mago, scaglia sulla ragazza una maledizione, trasformandola in un’anziana e impedendole di rivelare la verità su quanto accaduto e sulla sua condizione. La strega da tempo ricerca il cuore di Howl per averlo tutto per sé ed è questo il motivo della sua invidia.
Non potendosi nascondere da nessuna parte, la povera Sophie, anziana, si mette in cammino per raggiungere le Lande e poter chiedere di sciogliere la maledizione, ma, mentre cerca un bastone che possa esserle di supporto, trova in una siepe uno spaventapasseri animato, dalla testa di rapa, che da qui in poi viene chiamato così. La ragazza chiede allo spaventapasseri se sa consigliarle un rifugio per la notte e lui la conduce presso un castello volante in grado di spostarsi da un posto all’altro, questo castello errante non è altro che la dimora del mago Howl.
All’interno del castello, Sophie fa conoscenza con Calcifer, il demone del fuoco che alimenta il castello stesso. Calcifer si accorge che Sophie è vittima di una maledizione, così i due stringono un patto: nel momento in cui la ragazza scioglierà la maledizione che lo lega al castello e ad Howl, il demone scioglierà la maledizione che la rende una donna anziana.
Il giorno successivo Sophie conosce il giovane apprendista Markl e capisce che attraverso una porta magica si possono visitare luoghi diversi dove il mago Howl è conosciuto con differenti identità, il primo luogo sono le Lande Desolate, il secondo è la capitale Kingsbury dove è conosciuto con il nome “Il mago Pendragon” e il terzo è una cittadina di mare, lontana dalla guerra, dove il tempo sembra sospeso e dove Howl è conosciuto con il nome di Jenkins.
Sophie si presenta ad Howl e a Markl come la donna delle pulizie del castello, assunta da Calcifer e inizia pian piano ad adattarsi a questa “strana famiglia” alla quale si unisce anche lo spaventapasseri Testa di Rapa, e ad un nuovo modo di vivere. Howl, in realtà, ha riconosciuto nella anziana donna, la giovane Sophie, incontrata qualche giorno prima, ma si sente in qualche modo sempre più attratto da lei.
La ragazza, nel frattempo, apprende che Howl e Calcifer sono legati da un patto di vita, se uno muore, morirà anche l’altro.
Un giorno il re convoca Howl per combattere in guerra e proprio in questo frangente Sophie capisce che le diverse identità del mago servono a nascondersi e a non dover obbedire alla corona, purtuttavia, Howl teme Madame Suliman, maga di corte sua ex maestra di magia, per cui chiede a Sophie di recarsi al posto suo presso la corte reale, presentandosi come la madre di Pendragon con lo scopo di presentare il figlio come un codardo per non farlo partecipare in guerra. A palazzo la ragazza incontra la Strega delle Lande che sta tentando di riconquistare la fiducia della casa reale, ma al posto dell’accoglienza, la maga Suliman riserba per la strega un trattamento severo, scaricando su di questa tutta la sua potenza e facendole assumere il suo reale aspetto, quello di un’anziana senza memoria. Suliman spiega a Sophie che anche Howl avrà lo stesso trattamento nel caso si rifiutasse di contribuire alla guerra, ma la ragazza, con animo schietto e rigoroso, protesta, indebolendo, con le sue parole piene d’amore, l’incantesimo della strega e tornando giovane per qualche secondo.
Da qui in avanti una serie di avventure, inseguimenti e magie stravolgeranno ancor di più la vita di Sophie che da tranquilla e monotona diventerà qualcosa di straordinario.
Per poter sfuggire a Suliman e per poter interferire nella guerra, Howl si trasforma in uccello rapace, ma ad ogni trasformazione è sempre più difficile per lui tornare alla forma umana. Vengono, poi, modificate le uscite della porta magica del castello, una corrisponde alla casa di Sophie e un’altra alla residenza di infanzia di Howl, un’abitazione in montagna che sorge su un lago circondata da prati in fiore che il mago regala alla ragazza. Per chi ha già visto l’anime sa che queste immagini sono tra le più poetiche e meravigliose del film e corrispondono a quella bellezza senza tempo che risiede nel cuore.
Camminando sul prato fiorito, Sophie, infatti, cambia continuamente aspetto, da anziana a giovane e viceversa, per poi restare giovane dai capelli color argento.
Nel frattempo, sfuggire alla guerra non è facile e nemmeno agli inganni riservati a Sophie ed Howl, ma il sentimento crescente e la purezza del cuore riusciranno in qualche modo ad arrivare ad una soluzione.
“Il castello errante di Howl” è una pietra miliare per la storia dell’animazione, il maestro Miyazaki è riuscito ad affrontare tutte le tematiche a lui più care, la cura e il rispetto per la Natura, la condanna alla guerra, l’importanza della bellezza dell’anima, il rispetto degli esseri umani nelle proprie diversità ed è per questo che diventa un capolavoro universale e senza tempo.
Alcune piccole curiosità in merito al film. L’animazione è stata realizzata dalla fusione fra tecniche digitali e analogiche. La storia si svolge in un fantomatico paese che ricorda vagamente la Mitteleuropa, tra Alsazia e Austria, mentre per gli edifici Miyazaki si è ispirato alla città di Colmar. Il periodo è collocabile tra fine Ottocento e inizi Novecento, con atmosfere che ricordano lo steampunk.
La bellissima colonna sonora è stata composta dal genio musicale di Joe Hisaishi, nella sua ennesima collaborazione con lo Studio Ghibli. “Merry-Go-Round of Life” è ad oggi uno dei brani più emozionanti scritti per una colonna sonora.
Grazia
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