Scrivere questo articolo è stata una scommessa con me stessa perché, personalmente, devo ammettere che le storie ambientate nel mondo fashion della moda mi annoiano un po’ e non sono le prime serie che cerco e che metto in lista, ma ho tentato di superare questo mio atteggiamento restio e di venirne a capo. Certo, la moda non sarà tra i miei argomenti preferiti, ma ho cercato di scegliere due visioni che mi potessero comunicare altre emozioni e che mi facessero relazionare meglio con questa tematica.
La mia scelta è ricaduta su due serie, la prima, “Atelier” è un drama giapponese del 2015 che potete trovare su Netflix e, tra i due che vi presento, è una vera e propria chicca anche se poco conosciuto perché il mondo della moda presentato è quello dell’atelier d’élite che non ha nulla di moderno, ma che rispecchia canoni classici.
La seconda serie è, invece, più moderna come ambientazione e tematiche ed è proprio ambientata tra passerelle, collezioni e mondo di lustrini, il titolo è “The Fabulous”, serie sudcoreana del 2022 che potete trovare sempre su Netflix.
La scommessa con me stessa è stata quella di trovare in entrambe le serie i punti di forza dove focalizzarsi e apprezzare l’argomento e le ore dedicate alla visione.

Atelier
Serie giapponese del 2015, prodotta da Fuji Film per Netflix. 13 episodi.
“L’eleganza è la radice della Emotion”
Nel quartiere di Ginza a Tokyo ha sede la Emotion, un piccolo atelier di lusso, specializzato in lingerie femminile. Quando Mayuko Tokita (Mirei Kiritani, “Kimi ni todoke, il film”, “A Girl and Three Sweethearts”) varca la porta dell’atelier, ne resta folgorata e decide in cuor suo di voler appartenere a quel mondo. Mayuko è una esperta di tessuti e farà di tutto per trovare un proprio ruolo in azienda dove poter affidare le sue giovani idee innovative nel campo.
Il problema è il confronto con una realtà che non è così semplice come sperava nei suoi sogni, una realtà rappresentata dalla fondatrice e presidente dell’Emotion, Mayumi Nanjo (la bravissima Mao Daichi che per questo ruolo si è ispirata a Anna Wintour di “American Vogue”, senza essere caricaturale, ma inquadrando bene tutte le caratteristiche significative del personaggio).
Mayumi Nanjo ha un suo modo di imporsi nel mondo della moda: la ricercatezza e la qualità; evita, infatti, la produzione di massa a favore di una produzione personalizzata di lingerie che viene addirittura ordinata e studiata sul corpo della persona.
Accanto alle due protagoniste, una serie di personaggi interpretati da bravi attori che sono riusciti a rendere bene la loro evoluzione per ogni episodio: Mizuki Nishizawa (Wakana Sakai, “When I Opened the Garden Door”), la senior designer di lingerie; Jin Saruhashi (Ken Kaito, “Honey and Clover”), responsabile dell’ufficio; Reiko Tanaka (Masako Chiba), la persona più fidata da Nanjo che prende sotto la sua ala la stessa Mayuko agli inizi del suo lavoro; Sousuke Himeji (Dori Sakurada, “Alice in Borderland 1, 2”), assistente di Jin; Naomichi Kaji (Toshi Takeuchi), un impiegato part time che si affeziona alla protagonista e molti altri.
Il punto di forza di questa serie sono alcune tematiche di attualità trattate con realismo, ma anche con una certa delicatezza, la costante esigenza di perfezione (fare sempre meglio anche sottoponendosi a ritmi di lavoro serrati, la stessa protagonista sviene per stanchezza in uno degli episodi, mentre Nanjo rinuncia a molte cose importanti della sua vita), gli alti standard di bellezza (una delle modelle si sottopone a una dieta talmente ferrea che ha un malore prima della sfilata) e, infine, uno degli aspetti più interessanti che ho apprezzato in questa serie è stato quello di seguire le tappe economiche della gestione dell’impresa con molte difficoltà per la scelta di localizzarsi in un settore d’élite, per i problemi di concorrenza e anche per quelli del furto dei prodotti e delle idee.
Altro elemento significativo su cui soffermarsi è il rapporto mentore/studente, per molti aspetti quasi madre/figlia. Mayuko Tokita e Mayumi Nanjo sono due opposti che vivono l’arte e la moda con la stessa fermezza e intensità, la prima ha una stima enorme nei confronti della sua mentore, la teme anche, ma riesce in qualche modo a rapportarsi con lei esponendo le sue idee, la seconda, invece, riprende spesso la giovane impiegata, ma ne stima l’entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco.
Mayuko Tokita che punta sulle fibre tessili, sulla comodità e praticità della biancheria intima, Mayumi Nanjo che, per mantenere l’immagine classica di fascia alta e ricercata della sua azienda, si ispira per le collezioni di lingerie ai secoli precedenti, soprattutto al Rinascimento francese.
Due teorie che si destreggiano all’interno dello stesso mondo, due donne diverse che si supportano per non sprofondare in una società che va avanti e che si dimentica facilmente di ogni cosa.
Come suona la recensione?

The Fabulous
Serie sudcoreana del 2022 su Netflix. 8 episodi.
“Ci sono persone che brillano negli attimi nascosti”.
“The Fabulous” è un kdrama di otto episodi che narra delle vite di quattro amici che perseguono i loro sogni nel mondo della moda. Amicizia, costanza e fiducia sono le tematiche affrontate in questa serie.
Dongdaemun è il quartiere della moda nel cuore di Seoul, proprio qui accadono le vicende più importanti di questa serie.
Pyo Ji-eun (Chae Soo -bin, “Un frammento della tua mente – A Piece of Your Mind”), lavora come manager in un’agenzia che promuove marchi di lusso, ha una mentalità creativa ed è una grande lavoratrice, ma si troverà a dover affrontare delle situazioni molto difficili e delicate e ricorrerà al supporto degli amici per potersi riprendere dal punto di vista emotivo.
Ji Woo-min (Choi Min-ho, cantante del gruppo SHINee e famoso per “Hwarang” e “Romance in the House”) è l’ex fidanzato di Ji-Eun, tra loro resta sempre un rapporto particolare, sono amici, ma entrambi provano ancora un vecchio affetto che non è mai sfumato e lo stesso Woo-min cerca in qualche modo di riconquistare il cuore della ragazza. prima erano amici ed è quello che sono diventati di nuovo dopo la loro rottura. Woo-min è un fotografo che sta cercando di farsi un nome nel settore della moda, ma anche in questo caso i contratti free lance sono sempre più frequenti, ma non sempre sono semplici.
Joseph (Lee Sang-woon, “The Good Detective”), invece, è un disegnatore di moda dall’animo creativo e sensibile, anche il suo mondo è molto complesso perché difficile riuscire a far riconoscere il proprio merito: lotta, infatti, per far apprezzare il suo lavoro e farsi un nome accanto ai più grandi del suo settore.
Ye Seon-ho (Park Hee-jung) è una modella e lo è anche l’attrice nella vita reale. E’ una vera e propria amica, sempre pronta ad appoggiare e supportare i suoi amici.
Il punto di forza di questa serie è il valore dell’amicizia che tutti i protagonisti riescono a dimostrare, pur con i loro caratteri differenti, perché anche in un mondo di luci e lustrini, di bellezza e di arte è facile restare da soli e trovare, quindi, degli amici nello stesso ambito lavorativo è davvero una fortuna.
Piccola particolarità: ho apprezzato molto le vedute di Seoul notturna, davvero molto belle, mi hanno fatto un po’ sospirare ripensando al mio viaggio dell’anno scorso.
Come suona la recensione?
Grazia

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