“Ascoltaci. Ascolta le nostre grida. Il nostro amico è intrappolato sotto un albero, non riesce a muoversi”.
Gli animali guardavano la ragazza negli occhi, supplicandola in cuore loro: “Salvalo, ti prego”.
E la ragazza salvò lo scoiattolo intrappolato sotto l’albero. Quella ragazza aveva un potere speciale: quando incrociava lo sguardo di qualcuno, riusciva a sentire la voce nel suo cuore.
Una leggenda Ainu (antico popolo indigeno del Giappone del Nord, in particolare dell’isola di Hokkaido) narra di una persona che salvava uomini e animali dopo aver sentito la voce di un dio (kamuy) che le aveva salvato la vita.
Ohainu è il potere di sentire le voci, il potere di sentire la voce di Dio che per la cultura Ainu, animista e avvolta nel mistero e nel contatto con le voci della natura, del vento e degli spiriti, è un dono divino ed è il fulcro della storia di questo drama.
Motomiya Yuri (Fumi Nikaidō, vista in “Shogun” e “Himizu”, dove ha vinto il Premio Mastroianni alla Mostra del Cinema di Venezia) è l’amministratore delegato di una piccola azienda di cioccolato e caffè “Dolce & Chocolat” che ha aperto anni prima con i suoi amici Akito Hanaoka (Taishi Nakagawa, “You, Me & Bach” e “Burn the House Down”) che cura la parte amministrativa e commerciale e Mahiro Ikemoto (Mizuki Yamashita) maitre chocolatier e specialista di cioccolato.
Dodici anni prima, Yuri era stata vittima di un incidente nelle acque di Hokkaido dove si era recata con il padre per andare a vedere le lontre marine di cui entrambi erano appassionati. Yuri, dopo l’incidente, ha acquisito la capacità di sentire nella sua testa i pensieri delle persone quando le guarda negli occhi, cominciando da suo padre che, a causa dell’incidente, è rimasto paraplegico, a letto, e comunica con la figlia tramite la telepatia.
Questo potere rende la ragazza ancora più empatica nei confronti degli altri, ma nello stesso tempo lei stessa teme, quotidianamente, di scoprire segreti o pensieri che la possano rattristare. Il suo è un eterno combattimento tra cuore e sentimenti, tra pensieri e mente, e, in questa confusione, il suo costante naufragare tutti i giorni nella solitudine e nella malinconia, senza potersi confidare con nessuno.
A volte provare amarezza è inevitabile e Yuri lo ha sempre saputo, da quando suo padre le spiegava fin da piccola:
“Il cacao può essere dolce o amaro a seconda di come lo usi. Proprio come la vita, può essere dolce o amara, dipende tutto da te”.
Questo è stato sempre un motto di Yuri per affrontare la vita e al cioccolato si è dedicata anche come lavoro e quasi come una continuazione affettiva.
Un giorno, nella vita di Yuri, si presenta un ragazzo di buon cuore e dalla personalità brillante e gentile, Yoon Tae-oh (Chae Jong-hyeop, “Castaway Diva”, “Love All Play”), studente coreano che si trova in Giappone per lavoro e studio e che nei confronti della ragazza prova da subito simpatia e affetto.
Tae-oh, però, pensa nella sua lingua e per Yuri è un pianeta sconosciuto perché non riesce a leggere i suoi pensieri.
All’inizio la ragazza, anche se incuriosita, cerca di non avvicinarsi troppo perché costantemente insicura per via del suo potere che l’ha sempre allontanata da eventuali relazioni affettive, ma poi capisce di trovarsi di fronte ad una persona onesta in merito a sentimenti, un ragazzo al quale importa veramente della sua serenità e della sua felicità e Yuri, pur non riuscendo a comprendere i pensieri di Tae-oh, comprende il suo essere, le sue emozioni.
“Anche se incrocio il suo sguardo e sento i suoi pensieri, non devo preoccuparmene. Non ho mai conosciuto nessuno così. Stare con una persona di cui non posso leggere i pensieri mi fa sentire a mio agio”.
C’è qualcosa legato, però, al potere di Yuri che si perde in un tempo lontano, nella fredda Hokkaido, tra le leggende degli Ainu e che potrebbe svelare alcune verità importanti nei risvolti della vita e del suo futuro, basta riuscire ad interpretare le parole e a leggere i pensieri o i suoni del vento.
“Eye Love You” non è solo una storia d’amore, è una combinazione di culture che attraverso la parola, i gesti, la generosa corrispondenza di tradizioni, a partire da quelle culinarie, non fanno altro che arricchire le esperienze di vita e ci fanno avvicinare alla parte più nobile dell’umanità, spesso nascosta, e per me è questo l’anello forte della storia, un tentativo televisivo che personalmente mi è piaciuto molto.
Yuri che cerca di decifrare i pensieri delle persone ogni giorno e che secondo i colleghi è sempre stata lei, con la propria empatia, a portare avanti “Dolce & Chocolat” con una cura e un affetto encomiabili. Yuri che non è avvantaggiata dal suo potere per comprendere i sentimenti di Tae-oh, ma questo le servirà per leggere meglio il suo cuore, visto che è sempre stata proiettata ad aiutare gli altri. Tae-oh, adorabile, non esistono parole per descrivere la malinconia nascosta negli occhi del suo personaggio che ha risposto all’invito di un vecchio amico di famiglia, professore e ricercatore scientifico che gli ha chiesto di seguirlo in Giappone per allontanarsi dalla tristezza e dallo sconforto dopo la perdita della madre. Tae-oh è un ragazzo che riesce a farsi volere bene da chiunque, si ambienta facilmente, con un semplice sorriso comunica positività ai colleghi e agli amici e apprezza le piccole cose, una cena, le bolle di sapone sul tetto, la raccolta delle foglie secche, la passione per le lontre marine che condivide con Yuri e vivere ogni giorno come se fosse il più prezioso.
Molti gli aspetti da apprezzare in questa serie, la sensibilità e il rispetto tra le due culture, giapponese e coreana, un approccio particolare, un superamento di alcuni confini a partire dalla curiosità culturale della conoscenza di termini linguistici o piatti tradizionali (la protagonista adora alcuni cibi come bibimbap, japchae e il kimchi) e le differenze culturali come ad esempio il modo di posizionare sul tavolo bacchette e cucchiaio (Tae-oh sistema le bacchette in verticale, invece che orizzontalmente come di solito in Giappone).
Alcuni piccoli tributi al drama: le interpretazioni dei due protagonisti che sono stati molto convincenti, così come Taishi Nakagawa come second lead, uno dei migliori second lead visti ultimamente, le scene ambientate a Hokkaido, a Capo Kiritappu, sono meravigliose, le ambientazioni interne soprattutto in “Dolce & Chocolat” mi hanno fatto venire voglia di andare a lavorare anch’io lì (anzi, sarebbe il mio sogno lavorare con il cioccolato!) e per finire una colonna sonora emozionante con il brano principale cantato dal gruppo Omoinotake, se non lo avete ancora ascoltato, recuperatelo.
Grazia
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