Il sorriso è la manifestazione esterna della nostra anima, ma non sempre un sorriso è ciò che vogliamo comunicare agli altri, anzi spesso ci nascondiamo dietro un sorriso di convenienza, come dietro ad una maschera, un finto sorriso che ci serve per concludere un discorso che potrebbe travalicare le linee del buon vivere civile. Il sorriso è anche il protagonista di questa storia ed è il tratto fondamentale che contraddistingue Cheon Sa-rang (Im Yoon-a delle “Girls’ Generation”, vista anche in “A Year-End Medley”) e Goo Won (Lee Jun-ho dei 2pm, visto in “The Red Sleeve Cuff”, “Just Between Lovers”, “Wok of Love” ).
Cheon Sa-rang ha da sempre sognato di lavorare come concierge fin da piccola quando insieme alla sua mamma adorava entrare in albergo e cercare in quell’atmosfera la felicità. Crede, quindi, di avere realizzato il proprio sogno quando viene assunta al King Hotel, la sua arma vincente è proprio il sorriso che abbatte ogni ostacolo e ogni muro, ma che è anche quello che le chiedono di fare a lavoro e così, in sette anni, è stata nominata “miglior talento”. Goo Won è il figlio del proprietario del King Hotel, sa di avere potenzialità, di aver studiato e di essere capace, ma non è facile ottenere dalla propria famiglia credibilità e fiducia, soprattutto quando si viene allontanati da casa con la scusa di studiare all’estero. Goo Won non sorride quasi mai, odia i sorrisi, li reputa falsi da quando ancora bambino vedeva attorno a sé una schiera di persone, dai domestici ai familiari, che gli sorridevano e non gli davano le risposte alle sue continue richieste di sapere dove fosse finita la sua mamma. E’ sparita per sempre? Si è allontanata per colpa sua o per colpa di altri? Questo mistero, che ha da sempre assillato Goo Won, lo ha incastrato in un vortice di diffidenza e di ritrosia.
L’incontro tra i due non è promettente, ma in realtà entrambi cercano di nascondere il proprio lato interiore, quello che vorrebbero non fosse ferito dall’esterno. Sa-rang e Goo Won si scontrano, credono di non aver feeling e di non sopportarsi per nulla al mondo. Goo Won chiede a Sa-rang di non sorridere in sua presenza perché è allergico ai sorrisi e soprattutto quelli che vede a lavoro in un ambiente pieno di persone che sorridono per essere condiscendenti con i clienti dell’albergo.
Intelligente, preparato, ma schivo e introverso, Goo Won; intelligente, preparata, ma solare e brillante, Sa-rang: due ragazzi molto diversi, ma entrambi in cerca di far capire quanto valgono. Goo Won deve riuscire a conquistare la fiducia del padre (Son Byong-ho) e a contrastare tutta la lotta che la sorellastra (Kim Seon-young) prepara contro di lui da tempo perché non vuole farlo avvicinare alla direzione del gruppo King. Unico suo amico, il segretario Noh Sang-sik (interpretato da Ahn Se-ha) che è stato aiutato alcuni anni prima da Goo Won e con il quale ormai ha instaurato un rapporto di fiducia e di collaborazione. Piccola nota sul segretario che mi è piaciuto moltissimo soprattutto per alcuni siparietti di cui è protagonista. Sa-rang, invece, sa di avere come spalla la nonna Cha Soon-hee (la nostra immancabile e adorabile nonna per eccellenza, Kim Young-ok, “Hometown cha cha cha, “Miss Hammurabi” e molti altri drama) e due amiche fedeli con le quali si confida e con le quali ha sempre condiviso momenti di felicità e momenti di sconforto, solo con loro può divertirsi e ballare liberamente per abbandonare lo stress di una giornata lavorativa. Kang Da-eul (Kim Ga-eun, “Because this is my First Life”, “I Hear your Voice”) sposata con un uomo attento solo a se stesso e con una bambina più matura della sua età, lavora in un negozio duty-free affiliato a King Group, la sua situazione familiare ci fa pensare molto e si svilupperà soprattutto verso gli ultimi episodi. Oh Pyung-hwa (Go Won-hee, “Love to Hate you”), assistente di volo della King Air, è una ragazza disillusa dell’amore, ma di lei è innamorato il collega Lee Ro-woon (Kim Jae-ha) che le sarà accanto nei momenti difficili soprattutto sul lavoro.
Ad un certo punto, però, Cheon Sa-rang e Goo Won si avvicinano, anzi le loro anime si avvicinano, quasi senza accorgersene, e capiscono così di essere complementari, l’uno infonde fiducia all’altra, Sa-rang illumina con il suo sorriso e la sua vicinanza il cammino di Goo Won, mentre lui dimostra una fedeltà di sentimenti e di stima infinite. E’ così che inizia un prezioso sentimento d’amore tra i due che per tutti gli episodi non vacillerà mai, nonostante diversi tentativi di farli allontanare. Im Yoon-ah adorabile e solare e Jun-ho sempre bravissimo in ogni ruolo dal drammatico alla commedia, qui in stato di grazia.
Non ci sono particolari colpi di scena in questa storia, i clichè sono ben calibrati, la chimica tra i due protagonisti, però, rende credibile la loro storia d’amore, verranno premiati gli sforzi, la costanza e la dedizione al lavoro sia singolarmente che come lavoro di squadra. Impossibile non ricordare “i sei fratelli” costituiti da Sa-rang, Goo Won, il segretario, le amiche Da-eul e Pyung-hwa e il collega di lei, Ro-woon, quasi una squadra per rafforzare l’amicizia, la fiducia e il rispetto ognuno dei propri ruoli, perché tutti importanti, ed è questa una delle parti che ho apprezzato maggiormente nel drama. Il loro gioco di squadra diventa poi più incisivo nell’incantevole episodio ambientato in Thailandia dove i miei occhi si sono riempiti di bellezza e di luce.
L’amore secondo Sa-rang è non abbandonare mai la strada che dovranno percorrere insieme verso un orizzonte di futuro vincente, l’amore per Goo Won è dichiarare alla nonna di lei: “Grazie per avere cresciuto così Sa-rang, è una bellissima persona”.
“King the Land” è un drama romantico che ha il merito di farci perdere in una storia dove valori e sacrifici lavorativi e personali vengono premiati e dove finalmente viene riconosciuto e apprezzato il merito delle persone. Non succede così frequentemente nella vita reale, vero, ed è per questo che “King the Land” è una storia che fa bene al nostro cuore, ha una funzione di puro escapismo, di fuga mentale per riuscire a prenderci cura di noi stessi quando ci dimentichiamo che abbiamo anche bisogno di leggerezza e di conforto.
Memoru Grace
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