“Scusa! Non è che ci siamo già incontrati?”
“L’ho pensato anch’io!”
“Qual è…il tuo nome?”
Quando nel 2016 uscì al cinema “Your Name”, ne fummo tutti affascinati, ammaliati, ma anche destabilizzati come i due protagonisti dell’anime. Ricordo di essere uscita dalla sala del cinema in silenzio, in un clima quasi sommesso, silenzioso, così come gli altri spettatori con i quali avevo condiviso quei 107 minuti di capolavoro che non era ancora chiaro per alcuni aspetti, ma che saremmo rimasti di nuovo tutti in sala per riguardarlo.
Nel 2016 il regista Makoto Shinkai ci ha regalato questo gioiello di animazione, ma la caratteristica più interessante è che lo spettatore si trova nello stesso luogo, nella stessa condizione di spaesamento, perso in una dimensione tra l’onirico e il reale e con lo stesso flusso di pensieri dei due protagonisti. Questo è il vero punto di forza di “Your Name”!
Nel 2010, Mitsuha Miyamizu è una ragazza liceale che vive nella piccola città di montagna di Itomori e abita in un tempio insieme all’anziana nonna sacerdotessa Hitoha e alla sorellina Yotsuha. Il padre è il sindaco del paese, ma la ragazza non si sente compresa da suo padre e ha spesso dei battibecchi con lui.
Taki Tachibana è un ragazzo liceale che vive a Tokyo e svolge un lavoro part time presso il ristorante “Il giardino delle Parole” (piccola curiosità, il nome del ristorante è un omaggio al titolo di un’opera precedente di Shinkai).
C’è qualcosa che accomuna Mitsuha con Taki, in alcuni giorni dell’anno i due si scambiano, cioè si svegliano l’uno nel corpo dell’altra. Una volta presa coscienza di questo strano caso, i due ragazzi cercano di comunicare tra loro tramite messaggi scritti su carta o dei memo e promemoria sul cellulare; ormai abituati a questi scambi sempre più frequenti iniziano ad intervenire ognuno nella vita dell’altro. Taki viene aiutato da Mitsuha ad organizzare il primo appuntamento con la collega di lavoro, Miki Okudera della quale è innamorato, mentre Taki aiuta Mitsuha a interagire meglio con gli altri a scuola.
Il giorno dell’appuntamento di Taki, però, Mitsuha sente un senso di oppressione e scoppia a piangere perché capisce di essersi innamorata del ragazzo e di provare gelosia nel pensare all’appuntamento. Inoltre la ragazza ha raccontato a Taki di una cometa che passerà vicino al Giappone proprio quel giorno che coincide con l’appuntamento e con la festa dell’autunno del suo paese. Taki, però, non comprende bene cosa voglia dire Mitsuha perché in quel periodo non sono previste comete. La sera della festa, Taki cerca di telefonare invano a Mitsuha e qualche giorno dopo, consapevole di non riuscire più ad avere contatti con la ragazza né di riuscire a scambiarsi i corpi, decide di intraprendere un viaggio verso il paese di Mitsuha, non conoscendone nemmeno il nome, ma, chiedendo informazioni durante il viaggio alle persone che incontra e mostrando dei disegni del luogo, finalmente, riesce a trovare un ristoratore originario di Itomori che gli racconta che tre anni prima, durante la festa del paese, un frammento della cometa Tiamat, che era passata vicino alla Terra, era precipitato e aveva colpito proprio la zona di Itomori uccidendo diverse persone. Taki fa delle ricerche in una biblioteca vicina e scopre che tra le persone uccise dal frammento della cometa, precipitato sulla Terra, c’è anche Mitsuha.
Disperato e consapevole, ormai, del fatto che ci sono sempre stati tre anni di differenza da ogni loro scambio, cerca una soluzione per ingannare il tempo e ritornare in un momento in cui poter avere contatto con Mitsuha, ma qui, non vado avanti con la trama, perché altrimenti vi spoilererei tutto. Vale la pena seguire da qui in poi tutti i movimenti e i ragionamenti del protagonista che, vi confesso, sono alquanto difficili da capire a prima visione, con una seconda visione, invece, ci si riesce meglio a connettere con la storia e con i pensieri di Taki. Una cosa, però, ve la devo anticipare, questo anime va percepito la prima volta, va intuito in ogni particolare durante una seconda visione, ma liberatevi da ogni idea di tempo e di dimensione, seguite solo il filo rosso che lega i due protagonisti, la vera chiave di lettura della storia. Ricordate solo che il santuario di Itomori, dove Mitsuha vive con la sorellina e la nonna e dove vengono consacrati i riti, è dedicato al dio Musubi, il cui significato riporta ai legami, all’intrecciare i fili.
“Musubi è il vecchio modo con cui chiamavamo il Dio locale. Questa parola ha un significato profondo. Intrecciare i fili è Musubi, i legami tra le persone sono Musubi. Lo scorrere del tempo è Musubi. Tutti questi sono i poteri della divinità, ecco perché le corde intrecciate che noi creiamo sono una delle forme del Dio stesso e rappresentano il flusso del tempo. Convergono e prendono forma, si intrecciano e si aggrovigliano. A volte si sciolgono, a volte si spezzano per poi legarsi nuovamente; questo è Musubi: questo è il tempo“.
Momento più romantico dell’anime è la scena del crepuscolo, quando tutto sembra sfumare, quando due anime si incontrano, quando possiamo incontrare anche qualcosa di non umano, ma dobbiamo ricordare chi abbiamo visto in questo crepuscolo, nel particolare, i due protagonisti decidono di scriversi i rispettivi nomi uno sulla mano dell’altro, per non dimenticare, ma…
“Your Name” vanta di molte “interpretazioni”, ad iniziare dal nome, perché è così importante? E’ l’identificazione di ognuno, è un ritrovare l’altro, è incidere i propri sentimenti nel nome di un’altra persona. Il nome è anche il ricordo.
La stella cometa nell’anime è detta Tiamat e il suo nome discende dalla mitologia babilonese. Tiamat era la madre di tutto il cosmo, la dea degli oceani e dell’acque salate, ma anche il simbolo del caos primordiale. La cometa nell’anime porta caos e morte nella vita dei protagonisti.
Nel tentativo di riconnettersi con Mitsuha, Taki beve del kuchikamizake, preparato dalla ragazza e lasciato come offerta, solo così potrà ricongiungersi al corpo di Mitsuha per poter evitare la morte causata dalla caduta della cometa. Il kuchikamizake è un tipo di alcolico a base di riso prodotto dalla fermentazione innescata dalla saliva umana, una delle prime bevande alcoliche giapponesi, veniva prodotto in particolar modo solo durante le cerimonie nei templi shintoisti.
“Your Name” è la storia di due destini che si incrociano, uniti da un unico filo rosso, che affronta tempo e spazio, un sogno condiviso, una continua ricerca della propria anima affine che, da qualche parte, sta cercando il contatto.
“Quel giorno in cui sono cadute le stelle: è stato come…” (Taki)
“…come una visione dentro un sogno, niente meno di questo”. (Mitsuha)
Memoru Grace

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