La casa tra le onde – Un viaggio nella nostalgia di un tempo passato

Quante volte ci è capitato di provare nostalgia per un avvenimento del nostro passato, per un ricordo che nel momento in cui avveniva non ci sembrava così importante e non avremmo mai pensato che ci potesse mancare così tanto con lo scorrere del tempo!

La casa tra le onde” è un anime giapponese del 2022 diretto da Hiroyasu Ishida, che si era già fatto notare al pubblico per la regia di “Penguin Highway”. Personalmente, ho trovato “La casa tra le onde” un anime ancora più profondo e perfetto, un viaggio di formazione e di crescita nel mondo interiore dei protagonisti che devono fronteggiare un oceano di paure, di rimpianti e di fatiche per affrontare lo scorrere del tempo, quello che si vorrebbe cristallizzare e fermare in un preciso momento della vita. La tematica della crescita è sempre stata tanto cara a molti autori e rivederla anche nei film di animazione incentiva ancora di più il desiderio di tratteggiarla sempre da diverse angolature perché è uno dei momenti più importanti dell’esistenza umana: crescere ed accorgersi che niente e nessuno è immortale accanto a noi, come purtroppo anche i nostri affetti. E’ questo il vero supplizio dell’essere umano e, nel momento in cui ci si accorge di tutto ciò, lasciamo la nostra infanzia alle spalle e ci scontriamo con la realtà degli adulti che sarà anche la nostra da lì a pochi anni a venire.

In un giorno d’estate, Kosuke e Natsume, insieme ad altri compagni di scuola elementare, si ritrovano a giocare presso un vecchio complesso residenziale che dovrà essere demolito da lì a poco. Improvvisamente, però, accade qualcosa di soprannaturale, qualcosa di incomprensibile: a causa di una pioggia torrenziale, il condominio si ritrova alla deriva tra le onde e i bambini dovranno cercare di mettersi in salvo e trovare la strada per tornare a casa. Accadranno strani fenomeni all’interno del condominio e ogni prova che i ragazzi dovranno affrontare li riporterà a dei vecchi ricordi di quando erano piccoli, a delle situazioni rimaste interrotte, incomprensioni di cui non si è mai avuta una soluzione, in una dimensione onirica e fantastica tra ricordo, nostalgia e rielaborazione del ricordo stesso.

La presenza di un ragazzino di nome Noppo all’interno della casa è un altro elemento misterioso. Chi sarà mai? Perché si trovava già in quel condominio disabitato prima dell’inondazione?

Per Natsume e Kosuke quel condominio rappresenta i loro giorni felici d’infanzia quando i bambini andavano a trovare il nonno di Natsume e stavano bene, in una dimensione felice. Qui è il nodo di tutta la trama del film.

Da quando iniziamo a provare nostalgia? Forse da quando iniziamo a capire che le cose e le persone attorno a noi non sono immortali?

“Odio dire addio alle persone a cui voglio bene. Sarebbe meglio sparire e basta!”, questo è quanto afferma la protagonista dell’anime in una sentita e commovente confidenza dove trapela la disperata sofferenza per la mancanza di qualcuno, nel suo caso, il nonno.

La nostalgia è il rimpianto, ma è anche “un ritorno a casa” e, in questo bellissimo anime, ogni elemento è importante: la casa (il sentimento di nostalgia), le onde (metafora dello scontrarsi con le difficoltà da superare), il bambino misterioso (per mia licenza, permettetemi, mi ha un po’ fatto pensare al “Piccolo Principe”) ed infine l’estate (stagione felice, ma la stagione che mette più in risalto il complesso salto evolutivo nella crescita umana).

La casa tra le onde” è il racconto di un viaggio tra spazio e tempo, nel passaggio di età dall’infanzia all’adolescenza, è la difficoltà a scontarsi con la dura realtà e il cercare ancora l’appiglio a quella fantasia che ci ha accompagnati fin da bambini, per sopravvivere.

Il ricordo è un viaggio nell’oceano che non è altro che il nostro inconscio.

Memoru Grace

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