“Le persone racchiudono pensieri e desideri. In ciò che si crea infondendovi cose simili, senza accorgersene dimora un animo”.
Inizierei con questa frase molto caratteristica tratta dalla storia che sto per raccontarvi e affidata al nostro caro Baron, personaggio che abbiamo già incontrato ne “I sospiri del mio cuore”. Facciamo, però, un passo indietro giusto per avere qualche spunto in merito alla produzione di questo film.
La ricompensa del gatto è un lungometraggio animato prodotto dallo Studio Ghibli e uscito al cinema nel 2002, si può anche considerare uno spin off del precedente “I sospiri del mio cuore” soprattutto per la presenza di tre personaggi a cui ci eravamo affezionati, l’affascinante Baron, gatto vestito da perfetto dandy di inizi Novecento, un vero e proprio gentleman sempre pronto ad aiutare gli altri, sfoggiando, in contemporanea, la sua innata eleganza, il gatto obeso Muta e il corvo Toto.
La protagonista della storia, Haru, è una ragazzina di diciassette anni, altruista, sognatrice, alla ricerca di un proprio posto nel mondo. Un giorno Haru salva un gattino che sta per essere investito da un camion e da qui inizia la sua avventura. Durante la notte viene svegliata da un serie di rumori e improvvisamente vede un infinito corteo con a capo il Re dei Gatti che è venuto a farle visita perché il gattino salvato dalla ragazza è niente di meno che il figlio, il Principe dei Gatti. Il Re è molto grato ad Haru per cui decide di ricompensarla facendole sposare suo figlio. Nonostante la ragazza sia contraria a sposare un gatto, il Re non ne vuole sapere. Una voce, però, le consiglia di rivolgersi, per chiedere aiuto, all’ufficio dei gatti.
Durante la notte Haru viene rapita e portata nel Regno dei Gatti per la preparazione delle nozze dove verrà trasformata in una gattina antropomorfa, ma in suo soccorso interverranno Baron, Muta e Toto. Riusciranno questi tre personaggi a liberare Haru? Haru seguirà il consiglio di Baron che l’unico modo di non trasformarsi totalmente in gatto è solo quello di credere in se stessa e in ciò che è sempre stata, con il suo carattere e i suoi pregi, senza aver timore di rivelare la propria esistenza nel mondo umano?
La storia, usando il genere fantastico, racchiude tutti gli elementi di una fiaba di formazione, di crescita personale. Essere grati per quello che si è, imporre il proprio io nel mondo con lo stesso diritto che hanno tutti: questa è la chiave di lettura di questa altra straordinaria opera firmata Studio Ghibli e diretta da Hiroyuki Morita.
L’ambientazione magica, le scene divertenti e avventurose, la delicata spensieratezza non faranno altro che farvi affezionare ai personaggi e alla storia raccontata, il tutto accompagnato, come sempre, da una meravigliosa colonna sonora.
Se, quindi, nel frattempo, siete riusciti a vedere “I sospiri del mio cuore” sarà impossibile non farvi tentare dalla visione di questo film di animazione!
Memoru Grace
