I sospiri del mio cuore – Tra sogni, scrittura, musica e l’alba del futuro

Sarà perché sono molto affezionata a questo film e, di conseguenza, al manga a cui è ispirato – e che conservo con cura perché ormai è sempre più difficile da trovare – che ho deciso così di partire da questo gioiellino di animazione firmato Studio Ghibli.

“I sospiri del mio cuore” è un film diretto dal compianto Yoshifumi Kondō e sceneggiato da Hayao Miyazaki, uscito nei cinema giapponesi a luglio del 1995. Sarà l’ispirazione degli anni Novanta e la mancanza dei cellulari ad avvantaggiare e rendere ancora più delicata questa storia che potremmo indicare come tipica adolescenziale, ma che, difatti, come tutti i film Ghibli, coinvolge ogni età per la capacità di andare a trattare tematiche, sogni e desideri universalmente umani.

La storia è ambientata a Tokyo nel 1994, la protagonista, Shizuku Tsukishima, a mio parere uno dei personaggi femminili più belli dello studio Ghibli, è una ragazzina di quattordici anni che ha la passione per la lettura e la scrittura, ogni giorno si reca in biblioteca per leggere libri nuovi e, da divoratrice seriale munita di tantissima fantasia, entra a tal punto nell’universo dei suoi romanzi che spesso riesce a farlo confondere con la vita di ogni giorno.

Ad un certo punto Shizuku si accorge della firma di un certo Amasawa presente su tutti i libri che prende in prestito dalla biblioteca ed inizia a fantasticare, cercando di immaginare questo misterioso Amasawa che condivide con lei la stessa passione letteraria. Chi mai potrebbe essere?

Un pomeriggio, mentre si sta recando in metropolitana in città per una commissione, la ragazza si fa incuriosire da uno strano gatto che entra sulla metro con l’aria tranquilla e serena, Shizuku decide, quindi, di seguirlo e di scendere alla stazione in cui scende il gatto. Il gatto la condurrà presso un negozio di antiquariato che presto diventerà per lei molto caro e prezioso. Si tratta di un negozio di un anziano signore che tra i suoi oggetti d’antiquariato conserva un bellissimo orologio e una statuetta di gatto antropomorfo con due occhi che diventano due pietre preziose ogni volta che vengono colpite dal sole in un determinato momento preciso della giornata. Questa strana, ma affascinante statuetta, che desta subito l’interesse della protagonista, viene chiamata, Signor Baron.

L’anziano signore, proprietario del negozio, presenta a Shizuku suo nipote, Seiji Amasawa che, con grande meraviglia e stupore della ragazza, si rivela essere il ragazzo misterioso che prendeva in prestito gli stessi suoi libri in biblioteca. Seiji è un ragazzo appassionato di musica e il suo grande sogno è diventare mastro liutaio studiando a Cremona, ha letto tutti i libri di Shizuku perché da sempre segretamente innamorato della ragazza anche se non si era mai rivelato prima per timidezza. Con il passare dei giorni il loro rapporto di complicità si rafforza sempre di più anche nel momento in cui viene messo sotto prova quando Seiji riesce a vincere un tirocinio di due mesi a Cremona presso un laboratorio di un liutaio.

Shizuku si riprometterà di rafforzare, in quei due mesi di lontananza, i suoi sogni, cercherà di terminare di scrivere il suo romanzo, la cui idea è nata dall’ispirazione di Baron, vero protagonista di una storia onirica che racconta anche le vicende di un antico amore, forse quello dell’anziano antiquario e di una ragazza amata in gioventù, forse anche quell’amore nato tra Shizuku e Seiji i cui sogni sono come una pietra grezza, ma preziosa perché all’interno ospita delle gemme bellissime e pure che sono invisibili al primo impatto, all’occhio esterno. Per questo i due ragazzi avranno ancora da lavorare molto con se stessi e da affidarsi ai propri sogni affinché possano realizzarsi anche con l’aiuto e l’affetto che ognuno di loro prova per l’altro.

Tra le ultime immagini del film troveremo Seiji, appena tornato dall’Italia che attende sotto casa Shizuku, entrambi si recheranno in un posto segreto, sopra l’altura (che è simbolo di pazienza e duro lavoro per raggiungere una meta e un sogno) e da lì, insieme, attenderanno l’alba.

Questo meraviglioso film di Yoshifumi Kondō è stato collocato da Timeout LondonTerry Gilliam al ventunesimo posto tra i migliori film di animazione mondiale e nel 1995 fu campione di incassi in Giappone.

Un’ultima piccola chicca prima di lasciarvi, la canzone “Take Me Home, Country Roads”, scritta dal compositore folk John Denver, che sentirete spesso durante la visione del film, avrà diversi adattamenti musicali lungo la storia, ma nella sequenza iniziale, la canzone registrata, ascoltata dalla protagonista, è stata eseguita da Olivia Newton-John.

Spero che questo film possa riuscire a trovare un piccolo posto nel vostro cuore perché merita davvero molto.

Alla prossima!

Memoru Grace

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