Nel 2015 Yoshiaki Nishimura e Hiromasa Yonebayashi, noti entrambi per aver lavorato presso lo Studio Ghibli, fondano lo Studio Ponoc, il cui nome è ispirato ad una parola di origine serbo-croata che significa “mezzanotte”, per enfatizzare il momento in cui un giorno finisce e ne inizia un altro.
Il primo lungometraggio dello Studio Ponoc è “Mary e il fiore della Strega”, di cui parleremo nei mesi a venire, mentre il loro secondo lavoro è “Modest Heroes”. Una scelta particolare per lo studio Ponoc perché Modest Heroes è un anime composto da tre cortometraggi, un vero e proprio film collettivo di animazione che va a costituire il primo volume dell’antologia cinematografica “Ponoc Short Films Theatre”. Noi speriamo davvero molto che arriveranno presto i prossimi volumi di antologia dello Studio Ponoc per poter apprezzare il progetto iniziato con Modest Heroes!
Il primo dei cortometraggi si intitola “Kanini & Kanino”, la storia di due fratellini che vivono sott’acqua in un lago. Si tratta di due creature molto piccole dalle fattezze umane che vivono la loro vita spensierata sott’acqua fino a quando una forte corrente trascina via il loro papà, mentre la mamma è lontana per dare alla luce un altro bambino. Riusciranno i due fratellini a ritrovare i genitori dopo aver percorso un viaggio irto di pericoli? Hiromasa Yonebayashi firma la regia della prima storia di Modest Heroes.
Il secondo dei cortometraggi si intitola “Life Ain’t Gonna Lose”, il cui titolo originale è “Samurai Egg “(“L’uovo samurai”) ed è diretto da Yoshiyuki Momose, parla di un bambino di nome Shun, nato con una gravissima forma di allergia alle uova. Tutti i familiari di Shun sono concentrato nel controllare tutto ciò che mangia il bambino e nel non farlo venire a contatto con nessun alimento che sia stato vicino alle uova. Sotto questo stress quotidiano, la mamma di Shun cerca di ritagliare un piccolo spazio per il suo sogno di continuare la sua carriera di ballerina anche se si sente sempre in colpa credendo di togliere spazio e attenzione al figlio. Un giorno Shun mangia inconsapevolmente qualcosa che lo mette in pericolo.
Il terzo dei cortometraggi si intitola “Invisible”, alla regia Akihiko Yamashita che ci narra una storia commovente ed emozionante. Il protagonista è un impiegato che vive nella totale invisibilità ed è ignorato da tutti. Poiché è invisibile, deve sempre portare con sé dei pesi per non volare via. Un giorno, però, viene quasi portato via dal vento quando perde l’estintore che lo aiutava a poggiarsi e a trattenersi a terra, incontra in questo frangente un cieco che gli parlerà normalmente senza problemi e che gli farà acquistare stima. L’uomo invisibile avrà l’opportunità di diventare un eroe.
Piccoli eroi quotidiani, fantastici, surreali, bizzarri in queste storie ben narrate nella prima opera antologica dello Studio Ponoc. Le musiche sono state curate da Takatsugu Muramatsu (che si era già occupato della colonna sonora di “Quando c’era Marnie” e “Mary e il fiore della strega”), Masanori Shimada e Yasutaka Nakata.
Memoru Grace

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