Ho sempre pensato che la caratteristica più importante dell’anime “Maison Ikkoku”, che in Italia è stata intitolata “Cara dolce Kyoko”, sia proprio la normalità. Per interi episodi sembra non accadere praticamente nulla oppure una serie di sguardi e di cose non dette, mille paturnie dei personaggi protagonisti, piccole gaffe che fanno sorridere e tanta tanta attesa. Maison Ikkoku è uno degli anime più tranquilli e normali mai visti.
Facciamo, però, un passo indietro e partiamo dal manga a cui è ispirato l’anime. Il manga è stato scritto e disegnato da Rumiko Takahashi, pubblicato sulla rivista Big Comic tra il 1980 e il 1987. Rumiko Takahashi è una delle mangaka più influenti e di maggior successo in Giappone proprio per la capacità di mischiare all’interno delle sue opere diversi generi narrativi e caratteristiche che appartengono sia agli shōnen che agli shōjo . La sua carriera inizia nel 1978 con “ Lamù” , prosegue con “ Maison Ikkoku” , “ Ranma ½ ” , “ Inuyasha”, “ Rinne” e adesso sta lavorando con il manga “ MAO” dal 2019. Insomma, l’attività artistica di Rumiko Takahashi è sempre in continua crescita e ha dimostrato in più di quarant’anni di carriera di colpire l’attenzione del pubblico con nuove idee e nuove storie diverse.
Quando uscì l’anime Maison Ikkoku , Rumiko Takahashi era già conosciuta, per cui il pubblico seguì con curiosità le vicende della storia ambientata a Tokyo tra l’inverno del 1980 e la primavera del 1988.
Yusaku Godai è uno studente universitario squattrinato che vive nella pensione Maison Ikkoku, edificio costruito prima della Seconda Guerra Mondiale, e conduce una vita alquanto monotona infastidito dalle persone che vivono con lui nella pensione. Un giorno d’inverno, però, arriva ad amministrare la pensione una giovane vedova, Kyoko, e la vita di Godai cambia improvvisamente. Si innamora a prima vista di Kyoko e così persevererà con la sua infatuazione per molto tempo senza riuscire a dichiarare i propri sentimenti alla ragazza. Kyoko, di un paio d’anni più grande di Godai, prova per il ragazzo una certa attrazione, ma è da sempre incerta perché Godai è ancora uno studente imbranato e sensibile e non sa ancora cosa fare nella vita. D’altra parte Kyoko ha accettato di lavorare nella Maison Ikkoku per superare il suo stato di depressione dopo la morte improvvisa del marito e dedicarsi a migliorare l’aspetto e la vita all’interno della pensione la rende felice. All’interno della pensione, Kyoko farà la conoscenza di altri inquilini, personaggi di cui non ci si può dimenticare, alcuni di loro sono delle vere e proprie macchiette che rendono la storia più leggera: Hanae Ichinose, una donna di mezza età sovrappeso che vive con il figlio di dieci anni, Akemi Roppongi, una ragazza dalla vita inquieta a causa del suo lavoro in un night club, Yotsuya, un uomo che non esce quasi mai della sua stanza, presentatoci come un parassita.
Uno squarcio di vita normale per personaggi comunissimi con pregi e difetti e che riempiono la storia e la rendono gradevole. Godai e Kyoko riusciranno a rivelare l’un l’altra i propri sentimenti? Vi lascio nel dubbio perché è giusto così, vi consiglio, però di recuperare questa serie anime che è stata un vero e proprio cult a partire dalle parole di fine primo episodio pronunciate da un Godai sognante: «In un freddo giorno invernale, il nostro nuovo amministratore che è una bellissima ragazza, si è trasferito alla Maison Ikkoku… si chiama Kyoko e ha scaldato il mio cuore».
Memoru Grace
