“Puoi capire molto di una persona sulla base delle tracce che ha nella sua playlist”.
Tempo fa questa piccola frase concisa e piuttosto pop veniva ripetuta con quella saggezza intrinseca che solo le frasi pop di film e serie tv riescono a dare, rimanendo ferma e cristallizzata a rappresentare una verità assoluta. Era il 2013 e la frase era scritta sul copione di Mark Ruffalo nel film “Tutto può cambiare” (in originale “Begin Again“), dove interpretava un produttore musicale un po’ trasognato e perso nel suo mondo di musica, ma con l’acume di riconoscere in un attimo il vero talento musicale (come quello della sua controparte femminile nel film, interpretata da Keira Kenightley), probabilmente dal semplice ascolto della playlist o, in ogni caso, dalle prime tracce abbozzate dei cantautori.
Diciamo che quello che capita a Jo Jung-seok in questo show tv, a metà tra il documentario musicale, il reality e la serie unscripted, è simile a quello che potrebbe accadere a qualsiasi protagonista di un film costruito sul sogno di una carriera musicale, ma senza produttore folle e sensibile, senza alcuna sicurezza di base e, fondamentalmente, senza nemmeno una playlist.
Che Jo Jung-seok avesse, in effetti, una vocalità e una timbrica straordinaria e che adorasse cantare, ce ne eravamo già resi conto tutti in “Hospital Playlist“, dove, oltre ad essere un brillante chirurgo toracico, specializzato in trapianti, è anche il leader e il frontman della band di medici protagonisti del drama (basti pensare che la sua versione di “Aloha” ha effettivamente venduto tantissime copie, raggiungendo la prima posizione in classifica e stanziando in vetta per diverso tempo). Che, poi, avesse anche qualità di cantautore lo abbiamo scoperto, un po’ per volta, durante la visione di questo show, girato materialmente tra la fine delle riprese del drama “Il re e la spia” e l’inizio dei suoi impegni in teatro.
Jo Jung-seok si è sottoposto ad una vera sfida, quella di riuscire a scrivere, comporre e musicale tutti i brani del suo primo album da solista, come un vero cantautore, e, quindi, preparare il suo debutto con concerti, video, promo e tutto il resto. Unico aiuto vero proveniente da Jung Sang-hoon, amico di lunga data e collega attore (ha interpretato il drama “Love Affairs in the Afternoon“, tra gli altri), che decide di fargli da manager e di fondare una piccola società di produzione e di management insieme a Moon Sang-hoon, anch’egli attore e performer (sono sue alcune interpretazioni da cameo che rimangono impresse, come “D.P.“, “Extraordinary Attorney Woo” e “Chicken Nugget“), ma soprattutto youtuber e, quindi, in grado di occuparsi della divulgazione attraverso social della musica di Jo Jung-seok. Nasce, così, il progetto del falso canale YouTube, dove Jo Jung-seok si finge un musicista amatoriale che canta con la voce in intelligenza artificiale di Jo Jung-seok (spoiler: il travisamento non durerà troppo), mentre si prepara ad affrontare per la prima volta alcuni giudici severi a cui viene chiesto di valutare le prime bozze delle sue canzoni.
La strada non è semplice, perché, nonostante il suo nuovo studio alla periferia di Seoul, isolato e super attrezzato, e malgrado la sua grande voglia di volontà, cominciata col sogno nel cassetto di quando ero bambino e voleva inscriversi al conservatorio musicale, comporre da solo è impervio e insidioso e lo stress può arrivare a causare problemi enormi, soprattutto quando ci sono tante aspettative in poco tempo. Ed è per questo motivo che il neo-cantante ricorre all’aiuto e al consiglio di diversi amici artisti, ad iniziare dalla meravigliosa IU, che con lui ha lavorato sul set di “You are the Best“, primo ruolo da protagonista in un drama, per continuare con quella presenza costante e amorevole della moglie, Gummy, forse una delle voci più belle di Corea, senza dimenticare il compositore e paroliere Conan, conosciuto anche come Berry dei Rocoberry, duo indie-rock che hanno regalato alcune delle OST più belle (tra cui “Goblin“), il cantante R&B Park Hyo-shin, con il suo carisma e il suo entusiasmo, e la carica esplosiva del duo rap/hip-hop Dynamic Duo (Gaeko e Choiza), che gli insegnano a rappare.
Ma tra gli amici, i supporter e i consiglieri, appaiono anche quelli che tutti avremmo voluto vedere sin dall’inizio e che, dal set, sono diventati veri amici fraterni di Jo Jung-seok: il cast di “Hospital Playlist“, ovvero i suoi compagni di band Yoo Yeon-seok, Kim Dae-myung, Jung Kyung-ho e la meravigliosa Jeon Mi-do, che danno prova della loro sempiterna amicizia, del legame inossidabile che li caratterizza e pure di una piccola prova di canto, come ai tempi di Mido and Falasol. Jung Kyung-ho e Kim Dae-myung si autocandidano anche come parte attiva del primo video musicale tratto dall’album di Jo Jung-seok, il primo nelle vesti di regista e il secondo, affiancato da Gong Hyo-jin, amica di lunga data e compagna di set in “Jeolously Incarnate“, come interprete del videoclip. Nasce così quella storia semplice e ordinaria, ma per nulla banale, ritratta in “Champagne“, canzone che, più di tutte, Jo Jung-seok ha dedicato a sua moglie, come un conforto e una carezza della sera, ma anche come sprone per andare avanti e superare i momenti difficili.
Lo show è montato come un diario di produzione dell’album ed è costruito in 7 episodi da 45/50 minuti l’uno (circa), oltre ad un ottavo episodio di un’ora e mezza sul concerto di fine progetto per presentare al pubblico il proprio lavoro, un momento che è un vero spettacolo per occhi e orecchie, perché sembra di essere sotto il palco ad ascoltare a cantare insieme a Jo Jung-seok. Perché, nel frattempo, durante la visione del programma, tutti si troveranno ad avere imparato così bene i testi delle canzoni, da essere pronti, in prima fila, a cantare a ritmo di musica, al suono della sua voce e delle sua chitarra.
E, se anche non avete tempo o modo di guardare tutto il programma, potete andare direttamente all’ottavo episodio per godervi il concerto, magari fingendo di stappare insieme a Jo Jung-seok una bottiglia di champagne, perché:
“샴페인 소리가 울려 퍼져
그대가 미소 짓네요 /Risuona lo champagne/ e tu sorridi”
Laura
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