Io lo so che tu arriverai / e con te i doni porterai / così Natale più bello sarà / se starai accanto a me…
La leggenda narra che, quando ero molto piccola, appena sentivo le note di questa sigla e vedevo le prime immagini degli gnomi in mezzo alla neve, mi emozionavo immediatamente. La leggenda narra pure che, qualche anno più tardi, quando sono diventata una bambina rompente e consapevole di me, chiedevo in continuazione alla sorella maggiore di cantarmi la sigla, che avevo imparato a memoria, sognando di andare un giorno al Polo Nord per conoscere personalmente Babbo Natale. Ero talmente fissata che, un Natale, mio padre fu costretto ad indossare l’enorme costume rosso e bianco di Babbo Natale per portare i doni a casa sotto l’albero (ed io quasi svenni per l’emozione). Tutto ciò è per dire quanto questo cartone animato, complici le molteplici repliche mandate in onda in TV ogni Natale, sia diventato una pietra miliare della mia infanzia, una sicurezza natalizia come lo sceneggiato fantasy Fantaghirò.
Purtroppo, oggi, dopo tutti questi anni, ricordo poco della trama di Alla scoperta di Babbo Natale, se non la gioia di vedere le dinamiche tra i piccoli gnomi in preparazione dei regali natalizi, per cui mi sono dovuta recuperare i 23 episodi (che potete trovare qua e là su YouTube, come un calendario dell’avvento) e ho trovato che narrano una fiaba meravigliosa, di quelle che vorremmo sentire ancora prima di andare a dormire.
La storia è ambientata in uno sperduto villaggio lappone del Polo Nord, abitato dai Tonto (nella versione italiana tradotti con il termine più finnico Balbalock), che non sono dei comuni abitanti della Lapponia, ma dei piccoli gnomi che aiutano Babbo Natale a preparare i regali da consegnare ai numerosi bambini terrestri nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. Tra questi, emerge Uffo, una sorta di maggiordomo tuttofare munito di cappello rosso a punta, che è il braccio destro fidato di Babbo Natale e che porta con sé, nelle sue numerose avventure, la sua nipotina Elisa. La piccola Elisa, con le sue trecce bionde e il suo sguardo incantato e meravigliato del mondo, è la vera eroina della storia, che accompagna lo spettatore in mezzo a bufere di neve, gite in slittino, passaggi magici, renne e un mondo così splendidamente natalizio, che persino Dickens e Tolkien insieme ne sarebbero stati fieri. La vera missione di Elisa, infatti, è portare la magia del Natale un po’ ovunque, tra gli gnomi Tonto della Lapponia, ma anche tra tutti gli abitanti della terra nel cartone animato e, infine, nelle vite degli spettatori, che, forse presi dai preparativi di pranzi e cene natalizie e dalla missione di trovare il regalo giusto, spesso perdono il vero messaggio delle feste di Natale, dell’accoglienza e della compassione nei confronti del prossimo, del donare gioia per riceverne a propria volta. Elisa è un po’ la James Stewart che urla “Buon Natale, Bedford Falls” per le strade innevate di una città addormentata e, forse, è per questo motivo che ci piace guardare le sue avventure in questo periodo dell’anno.
Alla scoperta di Babbo Natale (in originale: 森のトントたち, Mori no Tonto Tachi, letteralmente Il villaggio degli gnomi Tonto) è un anime disegnato da Yoshiaki Yoshida, scritto da Yoshiaki Yoshida e Sugihara Megumi e prodotto dalla casa anime Zuiyo con l’obiettivo di riprendere e rimaneggiare diverse leggende nordiche in attesa del Natale. Trasmesso per la prima volta dalla leggendaria Fuji TV nel 1984, è approdato in Italia due anni dopo sui canali Mediaset per essere ritrasmesso e riprogrammato ininterrottamente fino al 1999. Di recente, è tornato sui canali satellitari e sul digitale terrestre, per cui recuperarlo risulta facilissimo e piacevole in questo periodo.
Consigliato: a tutti coloro che vogliono vivere la magia del Natale, in modo innocente e spensierato, come un tuffo nell’infanzia; e, se non avete visto questa serie d’animazione da bambini, allora è arrivato il momento giusto per recuperarla. Magari, in attesa che arrivi la nostra letterina al Polo Nord.
Captain-in-Freckles
