Per me quest’assunto è essenziale: non vi potete dire veri fan di Star Wars se non avete recuperato la serie d’animazione Star Wars: The Clone Wars. E, se non lo avete fatto, organizzatevi subito per trovare tutte e sette le stagioni e guardare come si svolgono le vicende di Obi Wan-Kenobi, Anakin Skywalker e Ahsoka Tano in quel frammento determinante di tempo delle guerre dei cloni. Senza dimenticare penna e bloc-notes, perché ogni singolo episodio inizia con una frase ad effetto, un vero e puro insegnamento in stile Yoda, da cui poter ricavare la spiegazione dell’episodio stesso, una morale valida nel medio e nel lungo periodo per comprendere lo svolgimento della guerra, ma anche le profonde fratture e i cambiamenti dell’animo dei protagonisti e, in fondo in fondo, anche una didascalia così apodittica e di alta levatura etica che può essere utile a tutti, pur nelle nostre vite non Jedi (e non Sith).
Veniamo alla trama. Occorre, anzitutto, precisare che la storia di Star Wars: The Clone Wars si svolge in un lasso di tempo abbastanza breve che intercorre dal film Star Wars – Episodio II: L’attacco dei cloni al film Star Wars – Episodio III: La vendetta dei Sith e che l’antefatto della guerra è anticipato dal film d’animazione Star Wars: The Clone Wars. A seguito della crisi già trattata nel secondo episodio della trilogia prequel, i Separatisti controllano quasi tutte le rotte dell’Iperspazio, avendo costretto le forze della Repubblica a ridurre i propri tragitti lungo l’Orlo Esterno. Per questo motivo, la Repubblica continua ad impiegare i cloni per vincere un esercito composito e vagamente anarcoide capeggiato dal Conte Dooku, dal robotico Generale Grievious e dalla sicaria Sith Asajj Ventress, senza, però, dimenticare di servirsi dei suoi migliori Jedi. Ed è qui che entrano in campo Obi Wan-Kenobi, il suo allievo Anakin Skywalker (molto prima di dannarsi l’anima) e la sua allieva Padawan Ahsoka Tano – perché, anche se il Consiglio non gli riconosce il rango di Maestro, gli riconosce l’onere di istruire una giovane combattente cocciuta, passionale e istintiva, che diventa presto la vera protagonista di The Clone Wars. Accanto ai nostri eroi, riappare il Maestro Yoda, in formissima sia come combattente che come ambasciatore, Padmé Amidala, Rex (o Capitano Rex), Mace Windu e Palpatine aka Darth Sidious (ovviamente), ma torna pure il redivivo Darth Maul. Emozioni e colpi di scena garantiti fino all’ultima stagione, dove l’ultimo arco narrativo ha un piccolo sfasamento temporale, coincidente con le vicende contemporanee al terzo episodio della trilogia prequel, ma anche immediatamente successive all’emanazione da parte di Palpatine (eletto neo-Imperatore galattico) dell’Ordine 66.
Motivi per cui è doveroso recuperare la serie, che si snoda per ben 7 stagioni e per la bellezza di 133 episodi (senza considerare il film introduttivo che fa da episodio pilota): Ahsoka Tano è diventata uno dei personaggi più iconici di tutto il franchise e dà vita (in live action, grazie alla meravigliosa interpretazione di Rosario Dawson) alla seconda stagione della serie The Mandalorian; il primo arco narrativo della settima stagione costruisce la squadra sabotatrice che aiuta Anakin nella guerra e che diventa protagonista della serie Bad Batch; il secondo arco narrativo della settima stagione spiega la conquista di Mandalore da parte di Ahsoka (con tante conoscenze che ritroviamo, ancora una volta, in The Mandalorian, compresa Bo-Katan); il terzo arco narrativo della settima stagione dà vita alla serie d’animazione Rebels, che è il seguito naturale di The Clone Wars; il personaggio di Asajj Ventress è molto più che una normale cattiva e diventerà fondamentale per l’evoluzione degli eventi di Star Wars (vedi il romanzo L’apprendista del Lato Oscuro); le teorie sulla morte e sulla rinascita di Darth Maul sono fondamentali per capire tante cose disseminate qua e là nell’universo delle guerre stellari; Dave Filoni, autore e regista di The Mandalorian, è la mente occulta dietro tutto questo; infine, potete mettere in dubbio non solo il rigoroso fanatismo dei Sith, ma anche la lucida e logica freddezza dei Jedi.
Ma, se per caso questi indizi non vi bastassero, vi cito solo due frasi che sono diventate iconiche per gli appassionati di Star Wars: “– Hello there! – General Kenobi!” e “I am no Jedi“.
Consigliato: ai fan di Star Wars a cui manca questa chicca preziosa e a quelli che l’hanno già vista (perché le revisioni sono sempre importanti); agli amanti di anime e/o di sci-fi; a tutti quelli che non hanno mai visto nulla di Star Wars, perché – diciamo la verità – “gli unici che non hanno mai visto Star Wars sono gli attori che hanno recitato in Star Wars. Perché loro lo hanno vissuto, Ted. Hanno vissuto Star Wars” (cit. How I met your mother).
Buon viaggio nell’Iperspazio!
Captain-in-Freckles

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