Vi dico perché mai My Hero Academia è un anime/manga che non dovrebbe mai mancare alla vostra lista. E quasi mi dispiace di non essere più bambina e di non fare la pausa pomeridiana per la merenda, guardando in TV una puntata di questo cartone. My Hero Academia è quel complesso di colori, valori ed eroi, che ti aiutano a riflettere e a crescere ogni giorno.
Le vicende si svolgono in un prossimo futuro, in cui la tecnologia e l’ingegneria genetica si sono evolute talmente tanto da generare una mutazione genetica, che dona agli esseri umani capacità sovrumane. Si tratta del cosiddetto “Quirk”, che si manifesta intorno all’età di quattro anni e che, di fatto, è un vero e proprio superpotere personale, visto che varia da persona a persona (i Quirk sono classificati in tre categorie – emissione, trasformazione e mutante – a seconda delle capacità che possono conferire). Queste potenzialità hanno caratterizzato la diffusione di Heroes e di Villains, come nelle migliori tradizioni del fumetto di super eroi. In un simile scenario, in cui quasi l’80% dell’umanità ha sviluppato un Quirk, vive Izuku Midorya, un ragazzo che sogna di diventare supereroe, ma che è nato senza alcuna potenzialità. Tuttavia, un giorno interviene coraggiosamente (e un po’ sconsideratamente) per salvare delle persone da un villain. Il suo ardore viene premiato da All Might, il più grande eroe di tutti i tempi, il quale gli dona una parte del suo Quirk e gli permette di entrare al Liceo Yuei, la scuola per diventare supereroi. C’è un’altra cosa che All Might gli confida: anche lui è nato senza alcun Quirk, ma ha ereditato le potenzialità da un altro supereroe, che, a sua volte, le aveva ereditate da un altro supereroe ancora, a dimostrazione che non si nasce eroi, ma lo si diventa con la forte determinazione. Ed è proprio ciò che renderà Midorya un vero eroe, indipendentemente dal Quirk.
A circondare Midorya, i suoi compagni di classe aspiranti supereroi: Katsuki Bakugo, potente, irascibile e arrogante, vecchia conoscenza dell’infanzia di Midorya, che aveva bullizzato per la mancanza di Quirk (chiamandolo con il nomignolo Deku); Ochaco Urakaka, ragazza vivace e sincera, che vuole diventare un’eroina per aiutare economicamente la sua famiglia povera, ma che diventerà una preziosa confidente per il protagonista; Tenya Iida, determinato e serio capoclasse, il cui obiettivo passerà dall’emulazione del fratello eroe alla sua difesa e al suo riscatto; Shoto Todoroki, solitario e apparentemente scontroso, con un padre eroe super-ingombrante (e un ancor più super-ingombrante fratello), che sarà uno dei più fidati alleati del protagonista.
My Hero Academia (僕のヒーローアカデミア Boku no hīrō akademia) è un manga shonen scritto e disegnato da Kohei Horikoshi, che ha dato origine ad una serie anime (al momento, arrivata a ben cinque stagioni), a quattro episodi OAV, a tre film, a due manga spin-off, ad una serie di videogiochi e ad una vera e propria mania sia in Giappone che nel resto del mondo. Forse perché tutti abbiamo sempre sognato diventare supereroi sin da bambini, sebbene privi di qualche potere speciale. E, in realtà, credo che lo sogniamo ancora. Perché tutti siamo un po’ Midorya con la sua forte determinazione e la sua onestà, ma siamo anche Bakugo con la sua irruenza e la sua rabbia e avremmo collezionato foto di All Might vincente sui super-villain. My Hero Academia diverte e conquista sin dalle prime battute e lo spettatore cresce insieme ai protagonisti: emergono le paure, le difficoltà, le discordie, le grandezze e la maturità, come se fosse un romanzo di formazione.
Consigliato: a chi, qualche volta, ha pensato di volare e di avere i superpoteri e a chi ha capito di non averne bisogno per diventare supereroe; a chi è cresciuto credendo nei valori della lealtà e dell’amicizia e non se ne è mai pentito.
Captain-in-Freckles

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