Viaggiare nel tempo è sempre stato uno dei sogni più reconditi dell’uomo. Se, poi, fosse possibile costruire una bella gita spazio-temporale con l’aiuto di un semplice microonde telefonico (che, per la verità, non è proprio così semplice), saremmo tutti pronti a sperimentare un’avventura simile e ad imbarcarci con i personaggi di “Steins; Gate” a cavallo di linee temporali diverse e di possibili finali alternativi.
“Steins; Gate” (シュタインズ・ゲート Shutainzu Gēto) è una serie anime di 24 episodi, seguiti da un OAV conclusivo (?), anche classificabile come 25esimo episodio, che nasce, in realtà, da una visual novel giapponese, ovvero da un videogioco interattivo in cui il giocatore entra all’interno della storia insieme ai personaggi, prendendo decisioni che hanno ricadute sulla trama e facendo nascere così tante ipotetiche linee narrative e finali. Il videogioco fu sviluppato da 5pb.inc e Nitroplus e pubblicato per Xbox 360 il 15 ottobre 2009.
L’ambientazione temporale è un generico 2010, mentre le vicende dei protagonisti si svolgono sempre nel distretto Akhibara di Tokyo, anche noto come Akhibara Electric Town per la sua alta concentrazione di negozi di elettronica, informatica e videogiochi. Qui vive e lavora Rintaro Okabe, un ragazzo che si autodefinisce “scienziato pazzo”, studente universitario geniale, ma anche un nerd incallito e delirante che si veste sempre con un camice da scienziato e gestisce insieme alla sua amica d’infanzia Mayuri Shiina (altro personaggio particolare, che se ne va in giro con parrucche rosa, costumi da cosplay e code) e al compagno di università Itaru Hashida (figura di programmatore informatico otaku che non si schioda dalla postazione per giorni) il “Laboratorio di gadget futuristici”, che, di fatto, ha sede presso l’emittente radio. Un giorno, conosce per caso la ricercatrice di neuroscienze Kurisu Makise, giovane e talentuoso genio che lavora per un’università americana e che mal sopporta la follia degli scienziati del “Laboratorio”. Poco dopo, però, Kurisu viene trovata inspiegabilmente assassinata e Rintaro, nel tentativo di avvertire telefonicamente i soccorsi, aziona un effetto valanga che modifica il passato: un microonde telefonico o, meglio, un cellulare modificato dalle onde di un semplice attrezzo da cucina che può mettersi in collegamento con passato e futuro senza che nessuno si renda conto delle sue modifiche. Così, non solo previene l’omicidio di Kurisu, ma la coinvolge in un folle progetto con le cosiddette “D-mail” (non è uno scherzo, perché il protagonista le chiama così, in onore alla Delorean di Marty MacFly e Doc che ha viaggiato nel passato e nel futuro). Le D-mail hanno il compito di cambiare la linea temporale via mail, mentre il microonde fantascientifico, che riesce a perfezionare grazie all’apporto dei suoi amici del “Laboratorio”, diventa una vera e propria macchina del tempo che fa viaggiare i ricordi delle persone a cui invia i messaggi, permettendo loro di tornare indietro in diversi punti nel passato, impedendo una serie di eventi catastrofici, ivi compresa una guerra apocalittica e intertemporale, che il protagonista definisce come la terza guerra mondiale. Naturalmente, nulla di tutto ciò è semplice, ma piuttosto ingarbugliato e contorto, perché, ogni volta che si torna indietro nel tempo, si causa un evento diverso che può dare origine ad una serie di eventi complessi con un effetto-farfalla e i cambi temporali sono all’ordine di ogni minimo secondo, generando spesso catastrofi che devono essere recuperate da altri viaggi nel tempo, da altri eventi e da altre catastrofi, etc… Fino a quando la trama si infittisce talmente tanto da diventare un rompicapo dove rimarrà incastrato lo stesso protagonista che sarà costretto a giocare contro se stesso, generando una divergenza di1.048596% (il cosiddetto “Steins; Gate”), ovvero a tornare indietro nel tempo per ingannare materialmente se stesso, portandolo a credere che è avvenuto un evento che, in realtà, non è mai accaduto per salvare il brevetto della sua macchina del tempo, scongiurare una crisi internazionale e…
“Steins; Gate” è una piacevole trama che fa vivere numerose avventure e intreccia tanti registri narrativi, quello fantascientifico, quello comico, quello d’avventura, quello romantico, per presentare dei personaggi che, nonostante la complessità dei viaggi nel tempo, sono quanto di più vicino abbiamo sempre sognato come amici per guardare e ri-guardare innumerevoli volte la trilogia di “Ritorno al futuro” o per capire come fa la Tardis a manipolare così bene lo spazio e il tempo. “Steins, Gate” è un apparente rebus indecifrabile, che diventa un bicchiere di acqua fresca per farti riprendere aria e farti sognare ad occhi aperti di salvare il mondo con viaggi avventurosi.
Da recuperare in una giornata di brutto tempo autunnale chiusi a casa, possibilmente confrontando le vostre teorie in gruppo (perché, fidatevi, ce ne saranno di belle).
Captain-in-Freckles
Postilla finale: l’episodio 23 presenta anche una versione Beta, che, di fatto, ha un incipit identico all’episodio iniziale, proseguendo, però, in un modo completamente diverso per introdurre la tematica di “Steins; Gate: 0”. Ma questa è un’altra storia o, meglio, un’altra linea temporale.

2 pensieri riguardo ““Steins; Gate” – Teoria del tempo e dello spazio di un microonde”